Hanno protetto oltre 70mila volumi e alla fine del loro lavoro arriveranno a 100mila. È il «Gruppo per la messa in sicurezza dei beni culturali di Misericordie» che dall’aprile scorso sta operando a L’Aquila. Nel corso di questi mesi si sono alternate oltre 150 persone, fra restauratori e storici dell’arte. Nella squadra anche gli studenti delle classi V delle scuole di restauro di Vicenza e di Verona, che hanno chiesto di poter svolgere così il periodo di tirocinio.
«Siamo intervenuti a metà aprile con il compito assegnatoci dalla Sovraintendenza di occuparci del patrimonio librario della città. Stiamo continuando a operare al Castello, dove avevano sede l’archivio fotografico e l’archivio della Sovrintendenza, al Convento Santa Chiara, alla Curia vescovile in cui la biblioteca conserva oltre 11mila volumi antichi oltre ai 45mila del fondo moderno e contemporaneo», racconta Sergio Ripa, consigliere nazionale Misericordie e coordinatore del gruppo di lavoro. «Queste strutture sono danneggiate, alcune molto gravemente, gli arredi e tutto ciò che era contenuto va portato via e messo al sicuro. Le operazioni di prelevamento le stanno facendo i vigili del fuoco. Noi ci occupiamo di pulire i volumi, di ripararli e poi del trasporto in un deposito» spiega Ripa. La sua task force è stata organizzata dalle Misericordie Milano Sant’Ambrogio e ha esordito in occasione del terremoto dell’Umbria del 1997. «Ad Assisi abbiamo contribuito a recuperare e a catalogare le macerie del soffitto crollato della basilica».
Tornando a L’Aquila «viviamo in tendopoli», è sempre Ripa che parla, «e il nostro quartier generale è nel campo di Bazzano. Lì siamo a disposizione dell’organizzazione anche per lavori alla mensa e di animazione con gli anziani e con i bambini. I terremotati chiedono dei nostri interventi e a volte scoprono dell’esistenza nella loro città di libri antichi, di statue e quadri che prima ignoravano». Il Gruppo, che oggi conta circa un centinaio di iscritti, sin dalla sua nascita collabora il Cesmar-Centro per lo studio dei materiali per il restauro. «È attorno a questo centro che ruotano i restauratori che sono nostri volontari. Ma è vero anche che alcuni restauratori e storici dell’arte sono barellieri, autisti di ambulanze e saputo di questo gruppo sono entrati a farne parte». Infine le spese. Quelle del Gruppo rientrano nei rimborsi tradizionali come ente di protezione civile, mentre i materiali di restauro sono frutto di donazioni. Carmen Morrone
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