Famiglia

Unicef: la fame uccide 5,6 milioni di bambini

Un bambino su 4 con meno di 5 anni nei Pvs è sottopeso. La metà vive in India, Bangladesh e Pakistan che, insieme all'Etiopia, hanno i più alti livelli di denutrizione infantile.

di Redazione

Oltre un quarto dei bambini sotto i 5 anni nei paesi in via di sviluppo sono sottopeso, molti dei quali a rischio di vita. Si calcola che circa 5,6 milioni di bambini nel mondo muoiono a causa, diretta o indiretta, della fame o della malnutrizione. Lo sostiene l’Unicef in un rapporto sulla nutrizione in cui sottolinea però che dal 1990 è “leggermente diminuita” (meno 5%) la percentuale dei bambini sottopeso under 5.

Le carenze nutrizionali – prosegue l’agenzia per l’infanzia dell’Onu – continuano però a pesare come “un’epidemia globale, contribuendo a oltre la metà di tutti i decessi infantili, che ogni anno superano i 5,6 milioni di morti”.

Il rapporto dell’Unicef spiega che un bambino su 4 con meno di 5 anni risulta sottopeso (nei paesi in via di sviluppo sono oltre 146 milioni); circa la metà vive in 3 soli paesi, India, Bangladesh e Pakistan. La regione con gli indicatori peggiori è l’Asia meridionale, con una percentuale vertiginosa di bambini, il 46%; Bangladesh (48%), India (47%) e Nepal (48%) hanno, insieme all’Etiopia, i più alti livelli di denutrizione infantile.

Anche nei paesi industrializzati le disuguaglianze sociali sono in crescita e tassi di denutrizione significativi possono ancora riscontrarsi tra le minoranze etniche. L’obesità, di contro, sta divenendo un grave problema di salute pubblica. “La mancanza di progressi nella lotta alla denutrizione – ha detto il direttore generale dell’Unicef, Ann M. Veneman – sta provocando gravi danni tanto ai bambini quanto alle nazioni. Pochi fattori hanno un impatto maggiore della nutrizione sulle possibilità di un bambino di sopravvivere, imparare con profitto e sfuggire a una vita di povertà”.

Il rapporto dell’Unicef ricorda uno degli Obiettivi di sviluppo del millennio: debellare la povertà estrema e la fame entro il 2015. Raggiungere questo risultato significa dimezzare la percentuale di bambini che sono sottopeso, il segno più visibile, per l’Unicef, di denutrizione: “ma le tendenze attuali – dice – indicano che il mondo è ancora fuori rotta”.

“Per ogni bambino visibilmente denutrito – continua Veneman – ve ne sono molti altri che combattono una crisi nutrizionale nascosta. Molti hanno carenze di vitamine e minerali fondamentali, quali iodio, vitamina A e ferro”. Ad esempio, la carenza di iodio nella dieta alimentare lascia ogni anno 37 milioni di nuovi nati esposti a disabilità dell’apprendimento, mentre la carenza di ferro è tra le principali cause di mortalità materna”.

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