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Unicef: questa è la carestia dei bambini

In due distretti della Somalia dichiarata la carestia. Appello per la raccolta di 31,8 milioni di dollari

di Redazione

In due distretti della Somalia – Bakool e Lower Shabelle – oggi è stata dichiarata la carestia (ciò avviene quando i tassi di malnutrizione acuta tra i bambini superano il 30%, se muoiono più di 2 persone su 10mila al giorno e la popolazione non è in grado di accedere al cibo e ad altri servizi di bas)e; e molte altre regioni del Sud sono a rischio carestia nei prossimi 1-2 mesi.
Attualmente a Bakool e Lower Shabelle la malnutrizione acuta supera il 50% con tassi di mortalità infantile superiori a 6 per 10.000 al giorno in alcune zone. Per l’Unicef questa è soprattutto la carestia dei bambini: la metà dei 3,7 milioni di persone colpite è costituita da bambini sotto i 18 anni e 1 su cinque ha meno di 5 anni; circa 554.000 bambini sono malnutriti.

In Somalia, dall’inizio del 2011 sono già morti più di 400 bambini, una media di 90 bambini morti ogni mese, con un tasso di mortalità dell’86% nelle regioni centro-meridionali, nonostante l’Unicef e i partner abbiano già curato nello stesso periodo oltre 100mila bambini affetti da malnutrizione acuta. Nelle aree maggiormente colpite, appena il 20% della popolazione ha accesso all’acqua potabile, mentre i dati a disposizione indicano che un bambino su 9 muore prima di compiere 1 anno di vita, uno su 6 prima del 5° compleanno.

L’Unicef ha attivato la risposta d’emergenza, con attenzione speciale al sud del paese: In Somalia; l’Unicef guida i gruppi di intervento nei settori Nutrizione, Acqua e igiene, Istruzione e Protezione dell’Infanzia, erogando la quasi totalità dei servizi d’assistenza umanitaria alla popolazione, soprattutto nel Centro e nel Sud. Il gruppo di intervento guidato dall’Unicef sostiene 418 tracentri terapeutici ambulatoriali e centri di stabilizzazione nutrizionale per la cura della malnutrizione acuta grave; 449 programmi di supporto nutrizionale per la cura della malnutrizione acuta moderata; 72 centri per la salute e la nutrizione materno-infantile, che forniscono supporto nutrizionale ai bambini di 6-23 mesi, alle donne incinte o in allattamento.

Lo scorso 13 luglio l’Unicef ha inviato a Baidoa, nel Sud,5 tonnellate di scorte nutrizionalid’emergenza, tra cui alimenti terapeutici pronti per l’uso, farmaci per la cura dei bambini gravemente malnutriti, cisterne idriche: sebbene l’Unicef operi ininterrottamente a Baidoa da anni, questi sono stati i primi aiuti ad arrivare nel Sud della Somalia tramite un ponte aereo da 2 anni a questa parte, in virtù della negoziazione condotta con Al Shabab e le autorità locali del luogo. Due giorni fa, 76 tonnellate di aiuti d’emergenza hanno raggiunto Mogadiscio tramite un altro ponte aereo, mentre altre 200.000 tonnellate di Unimix e 11.576 cartoni di Plumpynut raggiungeranno Mogadiscio nei prossimi giorni.

Nei prossimi sei mesi, l’Unicef conta di fornire aiuti e assistenza per la cura di 70.000 bambini affetti da malnutrizione grave, attraverso l’apertura di nuovi centri d’alimentazione terapeutica e il sostegno a team mobili, e di raggiungere altri 75.000 bambini con malnutrizione moderata tramite il potenziamento dei programmi di supporto nutrizionale. Per raggiungere tutti i bambini a rischio, l’Unicef sosterrà un programma di distribuzione a tappeto di alimenti per bambini, l’obiettivo è raggiungere con la distribuzione a tappeto 510.000 famiglie, per un totale d’oltre 3 milioni di persone.

Per questa emergenza, l’UNICEF ha lanciato un appello di raccolta fondi per 31,8 milioni di dollari per rispondere nei prossimi 3 mesi ai bisogni immediati di donne e bambini del Corno d’Africa- in particolare di Somalia, Kenya, Etiopia e Gibuti – colpiti dalla crisi.

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