Cultura

Uranio, sindrome dei Balcani: un altro morto

Alberto Di Raimondo, militare leccese di 26 anni è deceduto allìospedale di Pavia

di Redazione

“La sindrome dei Balcani continua a uccidere, mentre i comandi militari mostrano indifferenza, quando non boicottano apertamente l’attività della Commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito istituita presso il Senato.

A riferirlo è il Senatore Gigi Malabarba segretario della Commissione d’inchiesta, alla notizia della morte di Alberto Di Raimondo, militare leccese di 26 anni, abbandonato è morto in solitudine all’ospedale di Pavia.
“Nei prossimi giorni la Commissione si recherà in Sardegna per un sopralluogo nei poligoni di tiro, per verificare le drammatiche conseguenze sulla popolazione civile dei proiettili all’uranio impoverito sparati, circostanza tuttora negata da governo e vertici militari. Mentre successivamente si recherà nei Balcani, dove si sono registrati gli effetti più devastanti che hanno coinvolto i militari italiani: muoiono i nostri soldati, c’è un’ecatombe in alcuni villaggi bombardati dalla NATO durante la guerra contro la Yugoslavia” aggiunge Malabarba.
“Anche per Di Raimondo così come per gli altri 37 giovani militari morti e per gli almeno 300 ammalati vogliamo andare fino in fondo in questa inchiesta: questa guerra nella guerra costituita da questi ed altri munizionamenti – conclude Malabarba – deve essere definitivamente messa al bando”.

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