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Usa, pena di morte: prima la cura poi il boia

In Arkansas un detenuto schizofrenico sarà sottoposto a terapia prima di essere portato alla forca.

di Redazione

Quando l’anno scorso fa la Corte di Giustizia americana aveva definitivamente vietato l’applicazione della pena capitale ai malati di mente perché incapaci di comprendere il valore di deterrenza della pena, le organizzazioni umanitarie cantarono vittoria, “un passo verso la definitiva abolizione della pena di morte”, si disse. Ora però arriva la doccia fredda.

Charles Laverne Singleton, accusato dell’omicidio di una donna avvenuto nel 1979, si trova oggi rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Jefferson County nello stato americano dell’Arkansas. Singleton soffre di schizofrenia, e per questo motivo avrebbe dovuto, secondo la legge, evitare l’esecuzione. E invece i giudici hanno deciso di “prestargli le giuste terapie” in modo da riportare la sua mente annebbiata alla realtà. Dopo di che non ci sarà nessun ostacolo legale fra lui e il boia.

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