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Via rappresentanza europea da Gerusalemme

E' la proposta che, secondo il quodidiano Haaretz, la presidenza svedese di turno dell'unione Europea farà ai ministri degli esteri il 7 e l'8 dicembre a Bruxelles

di Redazione

I ministri degli Esteri della Ue potrebbero chiedere ufficialmente la settimana prossima la divisione di Gerusalemme, perche’ diventi capitale sia degli israeliani che dei palestinesi. Lo afferma l’edizione online del quotidiano israeliano Haaretz, citando una bozza di documento messo a punto dalla presidenza svedese di turno dell’Unione Europea, che verra’ sottoposto ai capi delle diplomazie dei Ventisette durante un summit di due giorni a Bruxelles il 7 e l’8 dicembre. Secondo il giornale, il documento implica un riconoscimento europeo ad una futura proclamazione unilaterale dello Stato palestinese. Israele sta conducendo una campagna diplomatica per impedire l’adozione della bozza, ma diplomatici ben informati sulle deliberazioni Ue ritengono che cio’ sia “virtualmente inevitabile”, scrive Haaretz. Il documento esorta all’immediata ripresa dei negoziati di pace fra israeliani e palestinesi con l’obiettivo di arrivare “ad uno stato palestinese indipendente, democratico, autosufficiente, con un territorio contiguo, che comprenda Gaza e la Cisgiordania, con capitale a Gerusalemme est”. La bozza ricorda che l’Unione Europea “non ha mai riconosciuto l’annessione di Gerusalemme est” e afferma che per giungere ad una vera pace bisogna trovare una strada per giungere ad una Gerusaleme capitale di due Stati.

Quanto al recente annuncio israeliano di un congelamento per dieci mesi delle costruzioni negli insediamenti in Cisgiordania, il testo si limita a esprimere l’auspicio che “diventi un passo verso la ripresa di significativi negoziati”. Sui futuri confini, la bozza dichiara che non verra’ riconosciuto nessun cambiamento rispetto ai confini del 1967 a meno che non abbiano l’approvazione palestinese. L’Unione Europea, precisa la bozza, accoglie la proposta del primo ministro palestinese Salam Fayyad per una dichiarazione unilaterale d’indipendenza e “sara’ in grado, al momento appropriato, di riconoscere uno stato palestinese”. L’iniziativa svedese e’ stata seguita da vicino dall’ambasciatore israeliano presso la Ue, Ran Kuriel, secondo il quale Gran Bretagna e Francia sostengono Stoccolma, con Germania, Spagna e Italia sono restii a porsi a fianco d’Israele. Secondo il ministero degli Esteri israeliano, la Svezia porta avanti un’esplicita “linea antiisraeliana” che rendera’ “irrilevante” la posizione europea nel processo di pace. Diplomatici europei citati da Haaretz sostengono che malgrado siano stati fatti cambiamenti a favore d’Israele nel testo, non vi e’ praticamente possibilita’ di impedire la richiesta della divisione di Gerusalemme. Gli europei ritengono infatti che la dichiarazione europea potrebbe aiutare i palestinesi a tornare al tavolo del negoziato, offrendo garanzie su Gerusalemme anche se Israele non ha accettato di congelarvi le costruzioni.

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