Non profit
Videogiochi: la casa di distribuzione di Rule of Rose si difende
«Non si seppellisce nessuno e non si incita alla violenza» Per consentire ai politici, alle istituzioni e ai rappresentanti della stampa italiana di visionare il reale contenuto del videogame, 505 G
di Redazione
Dopo le polemiche scatenate dall’uscita del nuovo videogioco e riportate anche da Vita.it, la casa di distribuzione ha voluto precisare quanto segue:
Rule of Rose è un videogame di genere horror, paragonabile a numerosi altri videogiochi e film oggi in commercio analoghi per genere, ma in nessun modo incita alla violenza sui minori, men che meno, come riportato dal settimanale Panorama, ?vince chi seppellisce viva la bambina”. Non appare in alcun modo, neppure allusivamente, il seppellimento della protagonista, tanto meno di bambini. La scena al centro delle polemiche in corso è solo una sequenza onirica che introduce l’avventura: un filmato non interattivo in cui la protagonista, che non è una minore, viene rinchiusa in una cassa per essere trasportata all’interno di un dirigibile. La parte interattiva del gioco è fondata principalmente sull’esplorazione e la risoluzione di enigmi e le sporadiche scene di lotta hanno come unici avversari dei mostri.
o 505 Games agisce da sempre nel pieno rispetto delle direttive PEGI (Pan European Game Information), sistema europeo di autoregolamentazione adottato dall’industria dei videogiochi nel suo complesso. Il PEGI classifica i videogame in base all’età del giocatore per fornire ai consumatori indicazioni chiare ed affidabili circa l’idoneità dei contenuti dei videogiochi a determinate classi di età. Come ha dichiarato il presidente dell’AESVI – Associazione Editori Software Videoludico Italiana -, Andrea Persegati: ?E’ importante ricordare che il PEGI è apprezzato a livello europeo come uno strumento efficace di autodisciplina e che lo stesso Commissario Europeo alla Società dell’Informazione e i Media, Viviane Reding, lo cita come modello di armonizzazione europea nel campo della protezione dei minori, quale best practice nel settore dell’autoregolamentazione?. (Si rimanda al comunicato stampa AESVI su www.aesvi.it)
o Dopo approfondita analisi da parte del PEGI, dell’ISFE (Interactive Software Federation of Europe) e del VCS (Video Standards Council), il videogame Rule of Rose è risultato idoneo alla diffusione sul mercato europeo. Secondo i criteri di classificazione stabiliti dal PEGI, il titolo ha ricevuto un rating 16+, qualificandosi in questo modo come videogioco dai contenuti adatti alla specifica fascia d’età. E’ pertanto corretto che il prodotto venga venduto ad un pubblico adulto. La 505 Games si impegna sin d’ora a farsi parte attiva nell’informazione e nel monitoraggio della distribuzione del videogame presso i punti vendita, aderendo alle richieste manifestate in sede istituzionale di regolamentare la vendita presso gli esercizi commerciali, come avviene per altri contenuti multimediali (film, musica e libri).
o 505 Games ritiene doveroso sottolineare che, come emerge dal ?secondo rapporto annuale sullo stato dell’industria videoludica in Italia? pubblicato dall’AESVI nel settembre 2006, i videogiochi sono rivolti ad un pubblico eterogeneo: il 57% dei 24 milioni di videogiocatori italiani ha un’età compresa tra i 18 ed i 44 anni, ed il 71% è maggiorenne. I contenuti dei videogiochi, così come per altri contenuti di entertainment (film, reality show, riviste) rispondono ai gusti ed alle molteplici variegate esigenze del pubblico a cui sono rivolti.
o 505 Games inviterà il prossimo 23 novembre a Milano, in anteprima rispetto alla messa in commercio del videogioco ?Rule of Rose?, gli esponenti politici e i giornalisti interessati per consentire una valutazione diretta dei contenuti del videogame che, pur rimanendo un gioco horror, non presenta quei richiami a forme di sadismo, perversione e violenza che da alcune parti gli vengono attribuiti.
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