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Microfinanza in Calabria, via possibile per lo sviluppo

Si è svolto nel borgo di Fuscaldo il Piccolo Festival della Microfinanza, iniziativa progettata con l’auspicio di costruire una comunità di pensiero e azione per un’economia più inclusiva, giusta e diffusa. A partire dalle aree fragili del Paese

di Redazione

Valorizzare la leadership femminile, superare i divari e allenare talenti. Sono stati questi i temi al centro del Piccolo Festival della Microfinanza che si è svolto a Fuscaldo (in provincia di Cosenza) il 27 e 28 ottobre, organizzato dall’Istituto Ermanno Gorrieri con il supporto dell’Ente Nazionale per il Microcredito, la Bcc Mediocrati e l’Odcec-Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili  di Paola. Il festival, nato da un’idea dell’economista sociale Katia Stancato, è stato dedicato a Sergio Principe, figura di spicco del welfare in Calabria e imprenditore sociale, scomparso lo scorso anno. 

Qui, nonostante la congiuntura, i dati sembrano incoraggianti per chi vuole avviare un’attività di impresa. La Bcc Mediocrati, come spiegato dal Presidente Nicola Paldino, ha erogato 15 milioni di euro per 600 pratiche di microcredito. Con il percorso gratuito di formazione e accompagnamento all’autoimpiego “Yes I Start Up” sono state finanziate 840 attività. Per quanto riguarda la misura promossa da Invitalia Resto al Sud, presentata da Gian Marco Verachi, responsabile Valutazione,  sono stati 47mila i progetti presentati, 6.800 in Calabria. Di questi ultimi ne sono stati approvati 2.250, il 44% nella provincia di Cosenza. 


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Il microcredito rappresenta, dunque, uno strumento di sviluppo economico che permette l’accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di non bancabilità e a rischio emarginazione economica. Nell’ultimo rapporto Istat sulla povertà, ad esempio, aumentano le famiglie in condizione di disagio in Italia e in Calabria, più che altrove, sale vertiginosamente la soglia della povertà assoluta. Il microcredito in questo contesto può diventare, pertanto, uno degli strumenti per emanciparsi, per raggiungere autonomia economica, per crearsi un lavoro e soprattutto può essere un’occasione per le donne, alle quali è rivolto lo strumento dle microcredito di libertà, e per i giovani. A partire da chi vuole restare o tornare nel luogo d’orgine o nelle aree marginali della penisola.

«Lo spopolamento è il dramma dei nostri paesi – sottolinea la portavoce del Piccolo Festival della Microfinanza, Stancato, che proprio per questo sceglie come location della kermesse itinerante piccoli centri come Fuscaldo  – a questo dramma rischia di sommarsi una desertificazione del talento. Senza non ci può essere leadership, né la nascita e l’affermazione di nuove imprese. Se ci lasciano i giovani non è solo un danno produttivo, ma anche un danno creativo. Il Mezzogiorno non solo deve restare, ma deve anche progettare: dobbiamo costruire le condizioni affinché ciò avvenga. L’auspicio è creare insieme un Mezzogiorno che ama il Mezzogiorno, fuori di retorica, non con lo sguardo volto indietro ma in avanti. La nostra piccola manifestazione vuole essere un tassello di cambiamento per i nostri territori». 

La Calabria, purtroppo, è molto indietro anche per quanto riguarda l’infrastrutturazione digitale. Per Giulio Veltri, consigliere di stato, capo dell’ufficio legislativo del Ministero delle imprese e del made in Italy, il divario con il nord Italia è profondo e bisogna lavorare di più sul capitale umano, anche grazie al supporto delle Università. E proprio all’Unical ci sono 50 start up che rappresentano oggi un’opportunità di business rilevante per produrre reddito. Lo ha raccontato il professore ordinario Maurizio Muzzupappa, delegato del Rettore al trasferimento tecnologico che ha espresso preoccupazione per l’esodo che sta interessando la regione: «I giovani laureati scappano dalle aziende calabresi perché il territorio fa fatica a capire che ci sono delle competenze da valorizzare assolutamente, per l’imprenditore calabrese l’innovazione è cambiare i macchinari, ma non investire sulla creatività del giovane».

E le donne? Le donne fanno ancora fatica ad emergere, ma ci sono esempi positivi a cui il Festival ha dato voce: Gabriella Pastore, vicedirettrice generale della Bcc CC Mediocrati tra le 18 donne ad assumere questo ruolo nel credito cooperativo nazionale; Fulvia Caligiuri, attualmente commissaria dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, porta avanti, con forza ed orgoglio, la storia di sua nonna Concetta che ha fondato l’azienda Torre di Mezzo; Simona Lo Bianco, responsabile Fai I Giganti della Sila, tornata in Calabria per apportare il suo contributo alla valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale.

Sono queste solo alcune delle storie di riscatto e affermazione portate al Festival come fonte d’ispirazione, insieme alla testimonianze di Don Ennio Stamile, Rettore dell’Università della Ricerca, della Memoria e dell’Impegno, UNiRiMI, fondata su beni confiscati alla ‘ndrangheta e dedicata a Rossella Casini, vittima di mafia.

Nel complesso alla due giorni, infine, hanno partecipato Gian Marco Verachi di Resto al Sud Invitalia, Rosaria Mustari e Giovanni Nicola Pes dell’Ente Nazionale per il Microcredito, Nicola Paldino e Federico Bria della Bcc Mediocrati, Antonio Rispoli di I Yes Start Up e Simona Ruffolo area Retail lucano calabra BdM Banca, Gruppo Mediocredito Centrale, Antonio De Caprio, Ceo Birra Cala e Fernando Caldiero, presidente dell’ordine dei commercialisti di Paola. Presenti anche il sindaco di Fuscaldo Giacomo Middea e il vice presidente del Consiglio Regionale Pierluigi Caputo che ha chiosato con un augurio: superare i due grandi ostacoli allo sviluppo, tempi lunghi e burocrazia. 

Foto fornite dagli organizzatori del Festival