Tanta voglia di etica. È questo il nocciolo della ricerca di Demos&Pi per Banca Etica e coordinata da Silvio Diamanti. Qualche dato: il 92% degli italiani ritiene importante che una banca sia trasparente indicando dove investe; l’81,2% considera essenziale che investa in progetti sociali o ambientali; il 73,9% reputa fondamentale che la propria banca non investa nel settore delle armi. Desideri che, ha sottolineato Diamanti, suonano come «una condizione vincolante, nel complesso rapporto dei cittadini con il credito». Tanto più perché ad essi si accompagna la consapevolezza che troppo spesso l’etica non ha avuto peso reale nell’economia (ne è convinto il 75,2%) e una generalizzata sfiducia nei confronti delle banche («quelle oneste sono davvero poche», afferma il 65% degli intervistati). «Questa ricerca», commenta Fabio Salviato, presidente di Banca Etica, «ci incoraggia a rendere ancora più accessibili gli strumenti di finanza etica, delle cui potenzialità auspichiamo le istituzioni prendano atto, magari decidendo di affidare ai circuiti finanziari etici i beni mobiliari confiscati alla criminalità».
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