Carissimo Terruzzi, grazie per aver ripreso la bella lettera del professor Scanni.
Ha ragione, oltre all’aspetto più propriamente “umano” c’è l’aspetto pratico e burocratico che i parenti dei malati devono sostenere da soli. La sua è un’idea
che rilanciamo alle associazioni di volontariato e ai responsabili della sanità.
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