Leggi

Volontariato: in Commissione si discute di riforma

Il dibattito in Commissione Affari Sociali sulle pdl 1171 e 1368 ha fatto emergere la concorde indicazione di procedere a numerose audizioni, o di una vera e propria indagine conoscitiva, prima di def

di Redazione

L’ampio dibattito svoltosi in Commissione Affari Sociali sulle pdl 1171 e 1368 sul volontariato ha fatto emergere la concorde indicazione di procedere a numerose audizioni, o di una vera e propria indagine conoscitiva che coinvolga gran parte delle organizzazioni operanti nel settore, prima di definire un testo unificato di riforma della legge 266 del 1991. Mariella Bocciardo di F.I., Luisa Capitanio Santolini dell’UDC e Leopoldo Di Girolamo dell’Ulivo hanno condiviso la necessita’ di rivedere una normativa in vigore da oltre 15 anni e l’esigenza di procedere con molta attenzione alla revisione in una materia estremamente complessa. Di Girolamo ha sottlineato che anche la Conferenza nazionale sul volontariato recentemente svoltasi a Napoli ha evidenziato la necessita’ di rimettere mano sulla legge del 1991 e ha posto in luce la centralita’ del riferimento alla gratuita’ come tratto distintivo dell’attivita’ del volontariato rispetto ad esperienze, contigue ma distinte, come le cooperative sociali e le associazioni di promozione sociale. Il Presidente della Commissione, Mimmo Luca’ ha osservato – in linea con osservazioni fatte in merito anche da Luisa Capitanio Santolini – che le pdl in esame chiariscono l’aspetto della gratuita’ dei soggetti impegnati nel volontariato.

QUESTI I PDL SULLA RIFORMA DELLA 266/1991 SU CUI SI STA DISCUTENDO

PDL LUCA?
http://www.senato.it/leg/15/BGT/Schede/Ddliter/26221.htm

PDL BERTOLINI
http://www.senato.it/leg/15/BGT/Schede/Ddliter/25880.htm

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.