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Volontariato/ La nostra sfida: accendere la gioia di educare
In questi ultimi mesi abbiamo spesso sentito parlare di emergenza educativa. Sentiamo invocare divieti, controlli, punizioni. Mai abbiamo sentito parlare della...
di Redazione
In questi ultimi mesi abbiamo spesso sentito parlare di ?emergenza educativa?. Sentiamo invocare divieti, controlli, punizioni. Mai abbiamo sentito parlare della necessità di coinvolgere bambini, ragazzi e giovani in azioni sfidanti, impegnative, serie, utili alla comunità, in iniziative di volontariato. Perché? Sappiamo bene che tutto questo implica la presenza di adulti consapevoli del proprio compito educativo nella società. In questa prospettiva anche i capi scout fanno fatica a definire la propria identità: la consapevolezza di essere portatori di una cultura controcorrente e sostanzialmente alternativa rispetto a quella più diffusa, rende l?impegno educativo molto gravoso. Ma gli scout sanno che ?impossibile? è una parola da ?prendere a calci?. Il 24 e 25 marzo scorso l?Agesci lombarda ha vissuto il suo quinto convegno regionale, cui hanno partecipato quasi 1.500 capi scout. Gli educatori scout hanno lavorato per individuare i contenuti e le priorità che daranno vita al Progetto regionale per il periodo 2007 – 2011. Sono stati presentati tre manifesti per tre aree tematiche, ricchi di spunti, riflessioni e proposte.
1. Stili di vita. «Dobbiamo riappropriarci in chiave nuova del pensiero educativo di Baden Powell. Occorre darsi visibilità, fare rete con le altre realtà, confrontarsi con i genitori sulle problematiche educative dei ragazzi: uso del denaro, atteggiamenti di bullismo e illegalità, valore del corpo e saper vivere la relazione con Dio con sincerità, con atteggiamento di umiltà di condivisione».
2. Fratellanza. «Crediamo nell?uomo, sequela di Cristo, persona che trova il senso di sé nella relazione, nell?accogliere. La fratellanza che affermiamo come valore irrinunciabile per l?uomo è la capacità di costruire relazioni autentiche, durature, ricche di senso. Abbiamo la necessità di essere fedeli e tenaci, capaci di lanciare lo sguardo aperto all?orizzonte e di scoprire nello sguardo di chi ci è accanto orizzonti nuovi ed inesplorati. Crediamo in una comunità capace di costruire per ciascuno lo spazio per essere e per divenire».
3. Cittadinanza attiva: «Vogliamo contaminare la società civile, per riannodare i fili di un legame sociale andato in crisi. Vogliamo recuperare le nostre radici per rafforzare la nostra identità di fronte alle famiglie dei nostri ragazzi, alla società civile nelle altre sue espressioni associative, alla Chiesa. La sfida che rimane aperta, per lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato, è quella di suscitare la nostalgia della frontiera, della gioia di educare ed educarsi». Noi crediamo che esiste una questione educativa nella nostra società e in Lombardia in particolare: occorre richiamarci e richiamare gli adulti, il terzo settore, la Chiesa, le istituzioni alla priorità educativa. Vogliamo contribuire al miglioramento della società aiutando le giovani generazioni ad essere buoni cittadini».
Saula Sironi e Marco Pietripaoli responsabili regionali Agesci Lombardia
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