Welfare

volontariato, nuovo capo al ministero

di Redazione

È nata a Imperia e ha vissuto per anni alle porte di Milano, lavorando come dirigente della Regione Lombardia, il nuovo direttore generale per il Volontariato del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Marina Gerini, 51 anni, che ha sostituito a maggio l’uscente direttore Nereo Zamaro (dopo un periodo di interim del dirigente del settore Immigrazione, Giuseppe Silveri), è un’esperta di sociale e di terzo settore, avendo diretto l’Unità organizzativa Affari istituzionali e terzo settore della Regione guidata da Formigoni. Sempre in Lombardia la Gerini è poi passata alla Direzione generale per la Famiglia e la Solidarietà sociale, dove si occupava di programmazione, per finire, prima del trasferimento a Roma, alla guida dell’Unità organizzativa Relazioni esterne, internazionali e comunicazione. Nei suoi numerosi interventi nel corso di convegni e seminari, la Gerini ha spesso riflettuto sul welfare e sul ruolo che in esso può e deve rivestire il non profit e, in generale, i corpi intermedi della società, per arrivare fino alle famiglie, da lei definite non solo «beneficiario» ma anche «erogatore» di risorse. Grande sostenitrice di strumenti quali i voucher e i buoni (ampiamente sperimentati in Lombardia), oltre che convinta estimatrice del Libro Bianco del ministro Sacconi, Marina Gerini alla sua prima uscita pubblica, il 19 giugno a un convegno CSVnet, ha affermato che «il terzo settore è diventato il soggetto più incisivo per riannodare i fili di un sistema sociale frammentato».

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.