Cultura
WWF: un Panda d’Oro speciale al comune di Bari
Il premio assegnato dopo la decisione di abbattere l'ecomostro di Punta Perotti
di Redazione
l WWF assegna al Comune di Bari un Panda d’Oro ”speciale” per l’abbattimento dell’ecomostro di Punta Perotti che ha avuto oggi il via libera. ”Se tutti i comuni italiani colpiti dall’abusivismo edilizio, o comunque da attivita’ edilizie che massacrano il territorio ed alterano il paesaggio, agissero con la coerenza e l’incisivita’ del Comune di Bari, questo tornerebbe ad essere il Bel Paese – ha dichiarato Gaetano Benedetto, segretario aggiunto del WWF Italia -. La nuova amministrazione del Comune di Bari ha tenacemente perseguito l’obiettivo dell’abbattimento dopo un processo lungo, finito in Cassazione, che ha visto il WWF presente come unica Associazione ambientalista grazie all’impegno dell’avvocato Alessandro Amato, in ogni fase dibattimentale e di giudizio”. Gaetano Benedetto domenica prossima guidera’ la delegazione del WWF che seguira’ tutte le fasi dell’abbattimento e consegnera’ il premio Panda d’Oro al Sindaco di Bari, Michele Emiliano, in rappresentanza dell’amministrazione comunale. L’abbattimento dell’ecomostro di Punta Perotti – dichiara il WWF – assume ancor piu’ valore alla luce degli ultimi dati lanciati dall’UNEP/MAP: il 40% dei litorali del Mediterraneo sono occupati dal cemento, una vera e propria piaga per la biodiversita’ delle nostre coste. Per questo il Panda d’Oro speciale assegnato dal WWF oggi, un premio che ogni anno valorizza le buone pratiche dei custodi della biodiversita’, e’ stato conquistato ”sul campo” anche se l’edizione di quest’anno di svolgera’ il prossimo 22 maggio e l’invio delle candidature e’ ancora in itinere. . Per il WWF la vicenda di Punta Perotti, cosi’ come in passato quella del Fuenti o quella del Villaggio Coppola, dimostra come esista un mondo dell’imprenditoria ancora teso a speculare sull’ambiente a danno di tutti i cittadini, ed un mondo delle istituzioni che spesso non ha la necessaria sensibilita’ e attenzione per prevenire gli scempi ambientali. L’abbattimento delle ”saracinesche” riafferma oggi inequivocabilmente la priorita’ della tutela ambientale e paesaggistica, degli interessi pubblici rispetto alle speculazioni private.
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