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Yalla Italia. Vita fa spazio ai nuovi amici

Yalla, Italia: Andiamo, Italia. sarà il nome di un inserto di Vita curato da questo gruppo di ragazzi, immigrati di seconda generazione. Pagine per conoscersi e per dialogare

di Redazione

Yalla, Italia. Cioè Andiamo, Italia. E sarà il nome di un inserto di Vita curato da questo gruppo di ragazzi, immigrati di seconda generazione. Pagine per conoscersi e per dialogare.

Chi sono? Sono persone francamente sorprendenti, per vitalità, per senso di concretezza, per l?intelligenza con cui difendono le loro scelte e la loro identità. Sono persone straordinariamente simpatiche, con le quali non si smetterebbe mai di parlare, e anche di ridere. Ma quel che più colpisce è l?energia positiva con cui affrontano la vita. E con cui si preparano a questa nuova avventura. I ragazzi della redazione di Yalla, Italia! fanno riferimento all?Aie – Associazione italo-egiziana di Milano e hanno un autorevole referente in Paolo Branca, docente di Letteratura araba alla Cattolica. «Vi appartengono cristiani e musulmani, laici e religiosi. È stata fondata da due egiziani ma ora siamo arrivati a 143 persone aderenti di diversa nazionalità», spiega Martino Pillitteri, il coordinatore della giovane redazione che preparerà i prossimi numeri delle pagine mensili in collaborazione con Vita. L?Aie organizza a Milano corsi di lingua italiana per immigrati e un doposcuola di lingua e cultura araba, offre assistenza legale e psicologica, collabora con le università e le istituzioni del capoluogo lombardo. Al centro delle attività dell?associazione, che non ha finalità né politiche né religiose, c?è la famiglia, e in particolare i giovani, con attività di formazione e aggregazione che intendono promuovere la reciproca comprensione tra popoli e culture diverse attraverso il dialogo.

L’approfondimento in edicola con VITA Magazine:
L’Islam a 20 anni

  • Noi, quelli della seconda generazione, di Emanuela Citterio
    Otto ragazzi. Tutti attorno ai 20 anni. Tutti figli di immigrati. Attorno ad un tavolo della redazione, si sono raccontati a ruota libera. Ne è venuto uno spaccato sorprendente

  • Se ascoltassimo le lezioni della storia, di Paolo Branca
    Tanti nostri antenati so sono trovati nelle condizioni di questi ragazzi. E furono decisivi per il benessere dei Paesi in cui arrivarono. Ricordiamocene

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