Non profit
YEMEN. Ancora scontri a fuoco tra esercito e ribelli
La testimonianza di un medico di Medici Senza Frontiere rivela gli orrori di questa guerra civile che dura dal 2004
di Redazione
Da quattro settimane continua la guerra tra l’esercito yemenita e i ribelli di Al-Houthiste nella regione di Saada. Violenti combattimenti continuano in particolare nella città di Saada, lungo l’asse stradale Saada-Baqim, e più ad ovest intorno a Haydan e Al Malaheed. In Yemen, presso A Al Talh, MSF cura i feriti dopo la ripresa dei combattimenti nella Regione di Saada. Le attività si svolgono in condizioni di sicurezza molto precarie.
MSF è la sola organizzazione medica internazionale in grado di continuare il suo lavoro dopo l’inizio delle ostilità. Le nostre attività nell’ospedale di Razeh et Al Talh continuano, facendo di tutto per restare il più vicino possibile alla popolazione, per salvaguardare la sicurezza dei pazienti e del nostro staff.
Arnaud Drouart, anestesista, racconta la sua esperienza e la presa in carico dei feriti nell’ospedale di Al Talh durante i primi dieci giorni di scontri, mentre i combattimenti imperversavano intorno alla città.
L’intervista ad Arnaud Drouart, di ritorno da una missione di un mese in Yemen.
“Quando sono ripresi i combattimenti anche ad Al Talh, c’è stato un pesante afflusso di feriti, per esempio, arrivavano pick-up con 3-4 feriti alla volta. Il primo giorno di combattimenti, sono arrivati 2-3 pick-up con i feriti. Venivano portati subito all’edificio per un primo intervento, poi, nel giro circa di un’ora, ci veniva detto: – sono arrivati altri feriti-. Alcune volte siamo stati costretti a temporeggiare, per paura di andare a recuperare i feriti sotto le tende. Restavamo tutti insieme nell’edificio per mezz’ora o un’ora, aspettando che i combattimenti vicini cessassero, per poter metter i pazienti in sala rianimazione, una stanza con delle finestre, e poter certamente andare a cercare i feriti nelle tende.
L’ospedale non è mai stato colpito, non siamo mai stati presi di mira, ma purtroppo quando i combattimenti sono vicini, si possono sempre verificare degli errori, dei proiettili vaganti. Questo è ciò che è successo: c’è stato un proiettile vagante, o una scheggia di un’esplosione, non ben identificato, che ha attraversato una tenda e ferito un operatore.
Nel giro di 3-4 giorni, la situazione è cambiata: i bombardamenti erano rimasti fortunatamente solo in zone abbastanza distanti. Risuonavano comunque i tuoni delle bombe. Mi ricordo di una notte in cui i bombardamenti non sono cessati e mi ripetevo: -ci saranno dei feriti, ci saranno feriti – e non mi sono sbagliato: in piena notte, abbiamo dovuto operare un ferito. Il trasferimento di un paziente a Saada è stato molto, molto rischioso. Ed è lo stesso anche per i pazienti: un giorno riescono ad arrivare, un giorno non ce la fanno…..è stato molto pericoloso.”
Sin dalla riunificazione delle sue regioni settentrionali e meridionali nel1990, la Repubblica dello Yemen è stata teatro di tensioni a carattere politico e sociale e di occasionali ondate di violenza. In particolare, la provincia di Saada nel nordovest del paese è stata caratterizzata da tensioni fra forze ribelli e governative sin dal 2004. MSF ha iniziato a operare in Yemen nel settembre 2007, supportando strutture sanitarie nella provincia di Saada e assistendo immigrati e rifugiati nei governatorati di Abyan e Shabwah.
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it