Famiglia
Zadra (Abi): credito al consumo non vuol dire “crisi”
Per il direttore generale dell'Associazione bancaria italiana il credito al consumo incentiva la pianificazione finanziaria
di Redazione
“L?accesso al credito al consumo non deriva da un generale peggioramento delle condizioni economico-finanziarie delle famiglie italiane, ma da una maggior capacità di pianificazione finanziaria”. Lo sostiene Giuseppe Zadra, Direttore generale dell?Associazione bancaria italiana, che ha parlato oggi al convegno ?Consumer credit 2005?, organizzato da Abi e Bancaria editrice. “Negli ultimi 5 anni” ha spiegato Zadra “è aumentata la richiesta di credito per i nuclei familiari con redditi mensili superiori a 1.500 euro, mentre c?è stata una netta diminuzione delle domande di finanziamento avanzate dalle famiglie con un reddito inferiore a 1.500 euro”. Secondo i dati illustrati dal direttore generale dell?Abi, il credito al consumo, dal dicembre 2002 al settembre 2004 è cresciuto in Italia del 25,6%, passando da 46.134 milioni di euro a 57.964 milioni; rispetto all?area euro, in Italia i prestiti alle famiglie sono cresciuti a un ritmo superiore: da settembre 2003 a settembre 2004 il tasso di crescita è stato pari al 14,3% (in Germania 0,6%, Francia 4,7%, Spagna 12,2%), mentre la media dell?area euro era al 6,2%. Ancora da colmare, comunque, il gap tra l?Italia e i mercati industrializzati quanto al rapporto tra il credito al consumo e il Pil: Italia 3,9%, Spagna 7,5%, Francia 8,2%, Germania e Regno Unito 15,5% (dati 2004).
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