Famiglia

Zimbabwe: Amnesty, «Gruppo di attiviste rischia torture»

L'organizzazione internazionale denuncia il caso di tredici donne detenute in condizioni pessime per aver manifestato

di Redazione

Un gruppo di attiviste zimbabwensi rischiano la tortura dopo essere state arrestate per aver partecipato ad una manifestazione pacifica ad Harare. A riferirlo è Amnesty International, secondo cui tredici donne della Women of Zimbabwe Arise (Woza), tra cui le due leader Jenni Williams e Magadonga Mahlangu, sono detenute dal 28 Maggio in pessime condizioni.

Le attiviste stavano marciando verso l’ambasciata dello Zambia per chiedere alla corte della Comunità per lo Sviluppo dell’Africa del Sud un aiuto per mettere fine alle violenze che stanno scuotendo lo Zimbabwe dalle elezioni del 29 Marzo. Le donne sono state portate nel carcere di massima sicurezza di Chikurubi, mentre un uomo che era con loro è ora nella prigione centrale di Harare. In entrambe le strutture si sa che le condizioni sanitarie sono ben al di sotto degli standard internazionali.

Secondo Amnesty alle donne non sono stati dati neppure i vestiti necessari per coprirsi dal freddo, visto che in questo periodo in Zimbabwe è inverno e le temperature sono molto basse. Dal 2003, quando è stata fondata l’associazione, le attiviste della Woza sono state arrestate decine di volte. Negli ultimi tempi, a seguito delle elezioni, il numero di giornalisti, avvocati e difensori dei diritti umani fermati dalla polizia è drasticamente aumentato.

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