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Zimbabwe: la crisi si acutizza

Prosegue il riconteggio dei voti. La Gran Bretagna sosterrà un embargo delle armi. Bloccata la nave carica di armamenti diretti ad Harare.

di Redazione

Prosegue il riconteggio dei voti in Zimbabwe dopo le elezioni del 29 marzo, i cui risultati non sono mai stati comunicati. In realtà i risultati delle elezioni erano stati già esposti fuori dai seggi elettorali, riferiscono a Vita fonti locali. Non è stato comunicato il totale dei voti, che però può essere facilmente ottenuto procedendo al calcolo seggio per seggio. Mugabe afferma che almeno in 23 seggi i risultati sono fasulli. Il Presidente e non la Corte Suprema ha ritirato le urne elettorali tenendole in un luogo segreto. All?opposizione è stato vietato di conoscere le modalità di questi conteggi.

Di fronte al caso Zimbabwe, la Comunità Internazionale come sempre è impotente. Il SADC ( South African Development Community)* si é assunto l?incarico di gestire la situazione ma rifiuta di fare commenti e critiche sulla situazione. Thabo Mbeki, Presidente del Sudafrica, afferma che nel Paese non vi è crisi e che il ritardo dei risultati è normale.

La Gran Bretagna ha annunciato che sosterra’ proposte di embargo alla vendita di armi allo Zimbabwe, dopo la vicenda della nave cinese che ha tentato di scaricare in Sudafrica un carico bellico per il regime di Harare. “A causa di quanto e’ successo in Sudafrica, dove un carico di armi ha cercato di raggiungere lo Zimbabwe, promuoveremo proposte per un embargo a tutte le armi in Zimbabwe”, ha detto oggi il primo ministro britannico Gordon Brown, intervenendo in parlamento. La vicenda e’ relativa ad una nave cinese, la An Yue Jiang, che e’ stata costretta a lasciare Durban dopo che i lavoratori del porto si sono rifiutati di scaricare il suo carico di fucili Ak-47 destinato allo Zimbabwe. Gli scaricatori ritenevano che le armi sarebbero state usate per reprimere l’opposizione mentre ancora non sono stati resi noto i risultati delle elezioni presidenziali del 29 marzo. Respinta da altri porti africani, la nave sta facendo ora rotta per l’Angola, ma sembra che dovra’ far ritorno in patria. Lo Zimbabwe non ha sbocchi sul mare.

Nel frattempo si profila un’altra ipotesi: il quotidiano di stato dello Zimbabwe “Herald” ha pubblicato oggi un articolo a favore di un governo di unita’ nazionale guidato da Mugabe. L’appello segna una decisiva svolta rispetto a precedenti posizioni dello Zanu-Pf, finora sostenitore di un ballottaggio Mugabe-Tsvangirai. Il quotidiano scrive che nelle attuali condizioni un ballottaggio libero ed equo “e’ letteralmente impossibile”. Per questo motivo la Sadc, l’associazione regionale che riunisce i 14 paesi dell’Africa australe, dovrebbe “mediare negoziati per un governo di transizione di unita’ nazionale”. Dato che non vi e’ un chiaro vincitore alle presidenziali, tale governo dovrebbe essere guidato da Mugabe. L’editoriale aggiunge che tale governo dovra’ tracciare una nuova costituzione con l’aiuto della Sadc e della comunita’ internazionale, che verra’ sottoposta a referendum e servira’ poi per andare alle urne con elezioni “eque e libere”. L’Mdc non ha ancora commentato l’articolo. Non e’ chiaro fino a che punto l’editoriale rifletta il parere dell’intero partito Zanu-Pf.

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