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Zimbabwe, Onu: metà della popolazione potrebbe aver bisogno di aiuti

La crisi politica ed economica di questi anni ha prostrato la popolazione e l'accordo fra Mugabe e Tsvangirai stenta a decollare

di Redazione

Circa la metà della popolazione in Zimbabwe potrebbe presto avere bisogno di costante assistenza alimentare e sanitaria. Lo ha detto John Holmes, sottosegretario generale dell`Onu per gli Affari Umanitari in un’intervista per la Bbc. Sono già tre milioni, spiega Holmes, le persone che nel paese fanno affidamento agli aiuti per sopravvivere, ma la situazione è in continuo peggioramento e potrebbero diventare 5 milioni in breve tempo. In particolare, ha detto Holmes al programma della Bbc “World Today”, nelle prossime cinque settimane sarà necessario fornire sementi e fertilizzanti ai contadini per i raccolti dell’anno prossimo per evitare che milioni di persone muoiano di fame.

L’accesso in Zimbabwe per le organizzazioni umanitarie è stato reso più facile dopo l’accordo su un governo di unità nazionale raggiunto due settimane fa, fa notare il sottosegretario. Ma è ancora fragile l’equilibrio politico fra il partito del presidente Robert Mugabe, lo Zanu-Pf, e il partito di opposizione MDC (Movimento per il cambiamento democratico) guidato da Morgan Tsvangirai, e gli anni di crisi economica e politica hanno logorato la vita degli zimbabwani.

Dopo le discusse elezioni presidenziali dello scorso marzo (Tsvangirai si è ritirato dal ballottaggio denunciando le violenze compiute dalla polizia e dalle milizie pro-Mugabe) il 15 settembre è stato firmato un accordo, grazie anche alla mediazione del presidente sudafricano Thabo Mbeki. Ma l’accordo per ora è rimasto sulla carta. E  la settimana scorsa è cambiata anche la presidenza in Sudafrica: Mbeki è stato costretto a dimissioni anticipate.

Oggi il nuovo presidente del Sudafrica Kgalema Motlanthe ha invitato il suo predecessore Thabo Mbeki a proseguire nella sua azione di mediazione nello Zimbabwe.

 

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