Sostenibilità

zoomTempo scaduto: anche l’Italia deve fermare le reti killer

di Redazione

Anni di deroghe e rinvii. Dal 1° giugno il regolamento sulla pesca nel Mediterraneo, approvato da Bruxelles già nel 2006, è finalmente in vigore. Una indispensabile boccata d’ossigeno. È in gioco innanzitutto l’integrità degli ecosistemi marini e costieri e il servizio che questi stessi ecosistemi sono in grado di fornire: la pesca. Ecco alcune delle principali misure previste:
la maglia delle reti da traino passa dalla forma romboidale da 40 mm alla forma quadrata con lato 40 mm (la superficie della maglia raddoppia e la rete diviene più selettiva);
è vietato l’uso di reti da traino entro una distanza di 1,5 miglia nautiche dalla costa;
è vietato l’uso di draghe tirate da natanti e draghe idrauliche entro una distanza di 0,3 miglia nautiche dalla costa;
gli organismi marini sottotaglia non possono essere venduti, tenuti a bordo, trasbordati, sbarcati, trasferiti, immagazzinati, venduti, esposti o messi in vendita;
gli Stati membri debbono adottare Piani di gestione per le attività di pesca condotte con reti da traino, sciabiche da natante, sciabiche da spiaggia, reti da circuizione e draghe all’interno delle loro acque territoriali.

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