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«Quelle case spettano a loro»

Accolto il ricorso presentato da dieci famiglie contro Comune di Milano, prefettura e ministero dell'Interno

di Daniele Biella

I rom del campo di Triboniano battono Comune di Milano, prefettura e ministero dell’Interno. Due mesi fa dieci rom del campo nomadi di via Triboniano avevano presentato ricorso contro la mancata assegnazione di 25 case popolari (leggi qui), assistiti dagli avvocati Alberto Guariso e Livio Neri: oggi, 20 dicembre 2010, le loro istanze sono state accolte: il giudice civile di Milano Roberto Bichi ha ordinato al sindaco Letizia Moratti, al prefetto Gian Valerio Lombardi e al ministro dell’Interno Roberto Maroni di adempiere agli accordi firmati lo scorso settembre con la fondazione Casa della carità, il Ceas (Centro ambrosiano di solidarietà) e il Consorzio Farsi prossimo.

“Significa che ora bisogna procedere sulla strada intrapresa prima di essere interrotta”, spiega a Vita l’avvocato Guariso, che ha appena ricevuto il testo dell’ordinanza (in allegato in alto a sinistra). “Il Comune deve adempiere all’assegnazione e, tra le altre cose, deve corrispondere alla Casa della carità i soldi della cauzione per completare la ristrutturazione degli appartamenti in questione”, che appartengono al patrimonio Aler ma che non rientrano nelle liste di assegnazione normali, in quanto risultano case ‘non agibili’.

Nel ricorso, Guariso e Neri chiedevano per conto dei rom che venissero assegnate loro le case popolari in adempimento a quei “progetti di autonomia abitativa” che erano stati prima sottoscritti dall’amministrazione comunale e dalla Prefettura e poi bloccati dal ministero dell’Interno. Nell’istanza, si evocavano le parole pronunciate dal ministro Maroni nel corso di un intervento del 27 settembre: “Maroni affermò che i ricorrenti non avrebbero potuto acquisire gli alloggi indicati nei rispettivi progetti, bensì altri, che sarebbero stati reperiti facendo leva sul gran cuore di Milano. A un mese da quelle affermazioni, i rom non hanno potuto fare ingresso negli alloggi loro assegnati e il Prefetto non ha più convocato alcun abitante del campo autorizzato di via Triboniano per la sottoscrizione dei progetti di autonomia. Sull’insediamento (che oggi ospita almeno 500 persone), in vista della costruzione di una strada che collegherà la città all’area di Expo 2015, pende da parecchi mesi un’ordinanza di sgombero ‘immediata’.


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