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Cooperazione & Relazioni internazionali

«Nelle strade di Gaza viviamo nel terrore»

Intervista a Rosa Schiano, l'unica attivista del nostro paese in queste ore nella Striscia

di Daniele Biella

“Cammini per le strade di Gaza city e vedi il terrore negli occhi di tutti: bambini, adulti, donne, uomini. Il tassista che mi ha portato qui all’ospedale di Al Shifa era fuori di sé, perché aveva sentito dire che i droni israeliani avrebbero colpito qualsiasi macchina ferma con il motore acceso”. Rosa Schiano, 30 anni, napoletana, è ora l’unica volontaria italiana presente nella Striscia di Gaza, dove da sei giorni l’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva Cloud pillar (‘Colonna di nuvole’), che ha causato a oggi 116 morti (tra cui 22 bambini) e almeno 900 feriti palestinesi, più alcune decine di feriti israeliani a causa dei razzi lanciati dai miliziani di Hamas e delle altre organizzazioni radicali islamiche presenti nella Striscia. Vita.it ha raggiunto al telefono Schiano, fotografa che opera per l’ong Ism, International solidarity movement, e che nel suo profilo facebook ha aggiunto la dicitura Stay human per ricordare Vittorio Arrigoni, la persona uccisa da estremisti proprio a Gaza nel 2011 di cui lei ha raccolto il testimone.

Com’è la situazione all’ospedale di Al Shifa?
E’ un continuo arrivare di feriti, spesso bambini. Sono qui da un anno ma non avevo mai visto nulla del genere, nonostante anche prima della nuova operazione israeliana succedeva spesso che civili rimanevano coinvolti in offensive militari o azioni illegali, come gli attacchi ai contadini al confine o ai pescherecci in acque internazionali, anche se tali notizie non ricevevano molto spazio nei media internazionali. Ora, per la prima volta nella mia vita, anch'io sto provando paura.

Perché sei voluta rimanere a Gaza (gli unici italiani presenti oggi sono il giornalista Michele Giorgio e un operatore sociale che si trovava già a Gaza per motivi umanitari) quando la maggior parte degli internazionali è stata evacuata?
E’ il momento in cui penso di potere essere più utile. La paura non cede passo al panico, l’importante è trovare la forza di aiutare persone in difficoltà. Di certo le immagini che vedo sono orribili: ieri un’intera famiglia, con quattro bambini, è morta sotto il crollo della propria palazzina per un bombardamento. Sto facendo avanti e indietro dall’ospedale dando una mano dove mi viene richiesto, per il resto vivo in una casa di amici lontano dalle zona calde, ho abbandonato la palazzina dove stavano anche le ong perché non era più un luogo sicuro.

Nota: in questo momento la telefonata si interrompe, si sente irrompere il pianto di un bambino, la volontaria dice che è ferito e chiede di essere richiamata più tardi. Così avviene.

In queste ore si parla di una possibile tregua e dell’allontanarsi dell’ipotesi di un intervento militare israeliano via terra. Come vedi queste possibilità?
Spero proprio che l’azione via terra non si verifichi, sarebbe una catastrofe umanitaria sempre più simile a quella del 2008 (l’operazione Piombo fuso, che ghha causato almeno mille vittime nella Striscia). Per quanto riguarda la tregua, sarebbe positiva ma qui non ci credono in molto, a cominciare dagli stessi dottori dell’ospedale che mi dicono che il numero dei feriti è in continua crescita.

Da una parte i bombardamenti dal mare e dal cielo dell’esercito israeliano, dall’altra i razzi lanciati dai miliziani di Hamas e da altri gruppi radicali. C’è qualcuno a Gaza che critica la risposta armata palestinese?
No. Qui da molto tempo la parola d’ordine è resistenza. Resistenza intesa a 360 gradi: politica, artistica, culturale, per molti versi. Ma anche armata: che sia condivisibile o meno, la realtà è questa. Gli abitanti della Striscia ritengono poi che l’azione israeliana miri proprio ad aumentare la risposta con i razzi da parte dei militanti palestinesi.

Anche il sindaco della sua città, Luigi De Magistris, le ha scritto via facebook esprimendo apprezzamento per quello che sta facendo. Se l’aspettava?
E’ la seconda volta che interviene parlando di me e stimolandomi a continuare in questa direzione. Mi fa molto piacere. In generale, spero che a livello politico internazionale si trovi finalmente una strada per interrompere quello che sta accadendo, in particolare l’assedio che la popolazione di Gaza sta vivendo da troppi anni.

NB Su facebook Rosa Schiano sta aggiornando quasi in tempo reale quanto sta avvenendo. Ecco il post delle 16.15:  Attenzione, l'aviazione militare israeliana ha lanciato volantini in queste aree di Gaza city: Tel Al Awa, Zaytoun, Shijiaia, sud di Rimal, avvisando le persone di SPOSTARSI a nord di Omar al Muckhtar street, ovest di Salahdin street, est of Nasser sreet e di lasciare le proprie case per la propria sicurezza. Israele ha deciso quindi di racchiudere la gente di Gaza in questo spazio. Ci aspettiamo l'inferno ora.


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