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Sostenibilità sociale e ambientale

Energia elettrica pulita ed economica? Ora si può

Dal mondo dei Des, Distretti di economia solidale, arriva Co-energia, partnership a impatto zero tra un'associazione e un distributore di energia che sta prendendo piede in tutta Italia. "Luce da fonti rinnovabili e a buon mercato": ecco come funziona e i passi per aderirvi

di Daniele Biella

Una scelta etica, senza troppa burocrazia ma anche, data la crisi che morde, economica: la nuova frontiera della cittadinanza attiva è scegliersi il fornitore di energia elettrica che sia sostenibile e accessibile. In Italia l’esperienza modello c’è già e si chiama Co-energia: ha preso il via l’anno scorso con la firma della Convenzione con l’associazione omonima (che comprende vari Des, Distretti di economia solidale, reti nate dall’esperienza dei gruppi di acquisto) e il distributore trentino di energia Trenta, la cui produzione viene interamente da fonti rinnovabili.“Il 2013 è l’anno in cui potrà esserci un vero boom”, indica Sergio Venezia, presidente dell’associazione Co-energia e membro fondatore del Desbri, Distretto di economia solidale della Brianza (promotore dell’iniziativa assieme ai Des di Parma, Varese, Como, Padova, a Rees Marche, al gas Energia e all’Eco-Istituto Ticino). Dopo un primo periodo di sperimentazione in cui hanno partecipato 80 famiglie di vari gruppi d’acquisto solidale, “ora l’iniziativa è aperta a tutti i cittadini e ai soggetti giuridici”, continua Venezia, oggi uno dei 230 clienti del sodalizio destinato a cambiare il rapporto tra produttore e consumatore di energia.

Nelle ultime settimane, sempre più famiglie si stanno avvicinando a Co-energia: “significa che è il momento giusto per fare questa scelta, che parte dall’impegno etico ma ha come valore aggiunto un risparmio economico non da poco: il 12% in meno rispetto a quanto indicato dall’Autorità nazionale per l’energia, che si traduce in uno sconto in bolletta del 6%”, spiega Venezia. Secondo una recente indagine di Altroconsumo, inoltre, Trenta si è collocato al terzo posto a livello nazionale tra i produttori più virtuosi d’Italia. “C’è un terzo aspetto che si sta rivelando vincente nella scelta di tale produttore: per qualsiasi informazione o problema da risolvere, ogni volta che chiami risponde subito un operatore qualificato che ti aiuta senza attese: è un aspetto che le famiglie apprezzano”.

È dal 2007 che i Distretti di economia solidale portano avanti il tema dell’energia alternativa e cooperativa, e Co-energia è il coronamento di un percorso vincente (assieme all’altra esperienza attiva, anche se diversa ma comunque collegata a Co-energia: è Retenergie, cooperativa che permette di diventare coproduttore di energia elettrica). “Quello che ci vuole è ora un’adesione di massa”, aggiunge Venezia. “In questo modo potremo spingere sempre di più il produttore a fare scelte ancora più concrete verso l’economia solidale”. Un’azione è già stata attivata: per ogni contratto stipulato, Trenta dà un contributo a Co-energia per un Fondo di solidarietà creato dall’associazione per promuovere su scala locale progetti di economia solidale. Dei contratti in essere, buona parte viene dall’Emilia Romagna seguita dalla Lombardia, ma nel tempo stanno prendendo piede anche adesioni da altre regioni tra cui Veneto, Toscana, Piemonte e Trentino Alto Adige. L'azienda trentina produce anche gas: "è una fonte fossile, non rinnovabile, ciononostante Trenta riserva uno sconto del 6% per chi stipula, oltre che al contratto di fornitura di elettricità tramite Co-energia, anche quello del gas", specifica il presidente dell'associazione.

Come fare per aderire a Co-energia e passare a Trenta? “E’ davvero semplice, basta seguire i pochi passi descritti sul sito www.co-energia.it, dove si trovano anche le domande più frequenti che ci vengono rivolte”, risponde Venezia, che ricorda come “il contratto è stipulato direttamente tra cliente e produttore: l'associazione è il garante dell’operazione, e possiamo controllare in qualsiasi momento che non venga meno quanto stabilito nella Convenzione”. Resta solo un modo, ora, per chi vuole saperne di più: provare per credere.


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