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Santi Consolo è il nuovo capo del Dap

Siciliano, 53 anni, è già stato per due anni vicecapo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Soddisfazione da parte dell'attuale vicario Luigi Pagano e del Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, che indicano le priorità del nuovo mandato

di Daniele Biella

Il Dap, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ha un nuovo capo: è Santi Consolo. Nato a Gangi, provincia di Palermo,  il 4 settembre 1951, e vicecapo del Dap 2009 al 2011, è stato componente del Csm tra il 1998 e il 2002. Esponente di Magistratura indipendente, Consolo è stato anche sostituto procuratore a Nicosia (Enna), giudice a Palermo, sostituto procuratore generale nello stesso capoluogo siciliano e, da giugno 2011, procuratore generale a Catanzaro fino a oggi.

“La nomina di Consolo al vertice del Dipartimento è un’ottima notizia per almeno due aspetti: dopo mesi di attesa ora la nostra struttura è nel pieno delle sue forze e può lavorare con la massima efficienza. In particolare, poi, è stata nominata una persona già competente e signorile, cosa che ho potuto constatare nel tempo, data la nostra conoscenza reciproca”, sottolinea l’attuale vicecapo del Dap, Luigi Pagano. Le priorità per Consolo nei primi tempi del suo mandato riguardano “la riorganizzazione generale, alla luce delle ultime linee guida governative, in particolare per quanto riguarda la gestione del corpo di polizia penitenziario e l’ordine dei vari istituti verso strutture distinte tra loro a seconda della tipologia di detenzione”, elenca Pagano. E il sovraffollamento? “Grazie a un grande sforzo comune la fase acuta è passata, essendo scesa di 10mila unità la popolazione penitenziaria. Ora c’è da entrare nella fase ‘terapeutica’, ovvero implementare azioni che continuino a dare risultati positivi, per esempio puntando a un’ottimizzazione geografica delle carceri”, indica il vicecapo del Dap.

La nomina di Consolo è stata apprezzata anche dal Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni. “Si tratta di una buona notizia non solo perché mette fine ad una vacanza che durava da mesi ma anche perché pone al vertice del Dap una persona seria e preparata che conosce bene i problemi del sistema penitenziario italiano. Con il consigliere Consolo  abbiamo già lavorato con profitto ai tempi della sua precedente esperienza quale capo vicario al Dap”, mette in risalto Marroni. Spero che possa trovare nuovo impulso l’azione volta ad elevare la qualità complessiva delle carceri italiane. La riduzione del numero dei detenuti non è che il primo passo: occorre dare piena applicazione all’articolo 27 della Costituzione, che prevede la pena come percorso di recupero sociale del reo, e garantire migliori condizioni di vita e di lavoro nei nostri istituti di pena”.


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