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Cooperazione & Relazioni internazionali

L’Europa approva il piano redistribuzione dei migranti

La Commissione Europea approva il pacchetto di proposte per implementare l'agenda sullle migrazioni. 24mila richiedenti asilo attualmente in Italia saranno redistribuiti nei paesi membri.

di Martino Pillitteri

Due settimane dopo aver presentato l'Agenda europea sulle migrazioni, la Commissione Europea ha annunciato oggi nuove e precise proposte in merito al miglioramento della gestione dei flussi migratori. Secondo quanto stabilito dalla Commissione, 24mila profughi arrivati dopo il 15 aprile in Italia e 16mila in Grecia, in maggioranza siriani ed eritrei, saranno ricollocati in altri paesi europei nei prossimi due anni.
La maggioranza dei richiedenti asilo andrà in Germania 5.258 (21,91%). Seguono la Francia, 4.051 (16,88%); Spagna, 2.573 (10,72%), Cipro, 104 (0,43%); Malta, 175 (0,73%); Lussemburgo 221 (0,92%). Rispettando le previsioni, la Gran Bretagna non accoglierà nessuno.

Oggi la Commissione ha dimostrato di poter agire rapidamente e con decisione per una migliore gestione della migrazione.

Dimitris Avramopoulos, commissario alle Migrazioni

La ridistribuzione sarà obbligatoria, tuttavia ogni singolo paese ha il diritto di sospendere l’arrivo dei migranti per motivi di sicurezza e di ordine pubblico. Nulla, rispetto alla versione del 13 maggio, cambia in merito ai criteri sui quali calcolare il numero di richiedenti asilo per paese, ovvero: tasso di disoccupazione, il prodotto interno lordo, la popolazione, il ruolo in passato nell'accogliere i rifugiati. Gli Stati membri riceveranno 6.000 € per ogni persona trasferita sul proprio territorio. Il piano dovrà essere approvato dal Parlamento europeo e dai Paesi membri.

Oggi presentiamo proposte concrete per la realizzazione dell’agenda approvata due settimane fa, con uno scopo principale: salvare vite in modo rapido e fornire protezione nell'UE alle persone bisognose

Federica Mogherini

Oltre la ridistribuzione

  • La commissione ha anche stabilito che tra il 2015-2020 saranno implementate azioni concrete per prevenire e contrastare il traffico di migranti. Esse comprendono l'istituzione di un elenco di navi sospette; piattaforme dedicate a rafforzare la cooperazione e lo scambio di informazioni con le istituzioni finanziarie; e attraverso la collaborazione con fornitori di servizi Internet e social media, individuare e rimuovere quei contenuti Internet utilizzati dai trafficanti per pubblicizzare le loro attività.
  • Ai migranti devono essere sistematicamente prese le impronte digitali al momento dell'arrivo e valutare quelli che hanno bisogno di protezione.
  • La Commissione intende migliorare il sistema della Carta blu UE, una sorta di green card europea che mira ad attrarre in Europa talenti e competenze altamente qualificate.
  • L'area operativa di Triton viene estesa a 138 miglia nautiche a sud della Sicilia. Questa estate saranno schierati 3 aerei, 6 navi d'altura, 12 pattugliatori e 2 elicotteri. Frontex, inoltre, stabilirà una base regionale in Sicilia da dove coordinerà l'operazione Triton.

Reazioni

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati CIR accoglie con moderata soddisfazione le proposte approvate oggi dalla Commissione Europea in materia di asilo e di salvataggio in mare, che traducono in possibili azioni alcune delle richieste che le associazioni di tutela italiane ed europee hanno richiesto negli ultimi mesi.
Per quanto riguarda, invece, il tema delle quote obbligatorie, dal punto di vista Europeo, questa introduzione sembra essere la prima vera deroga del Sistema Dublino e da questa prospettiva è di importanza fondamentale. Per L'Italia,sostiene il CIR, la possibilità di trasferire 24.000 richiedenti asilo in 2 anni può aiutare a decongestionare un sistema in affaticamento, sia per quanto riguarda l'accoglienza che l'analisi delle domande d'asilo.
Invece dal punto di vista dei richiedenti asilo, secondo il CIR questo sistema non è utile. Se nello stabilire i Paesi verso cui dovranno essere trasferiti non si prenderanno seriamente in considerazione i loro legami familiari, culturali e le loro potenzialità di integrazione, questi trasferimenti si concluderanno in un fallimento. Dopo poco tempo gli stessi rifugiati cominceranno ad andare verso altri paesi dell'Unione, accrescendo ancor di più i movimenti secondari. Il CIR propone che i 6mila euro a persona che l'Unione Europea prevede per gli Stati che prenderanno in carico i richiedenti asilo, debbano essere utilizzati per strutturare dei credibili programmi di integrazione.

Infine, altra introduzione positiva, il programma di reinsediamento per 20mila rifugiati. Lascia però perplessi sia il numero francamente troppo piccolo previsto, sia l'adesione degli Stati Membri su base volontaria. Questo per il CIR è un primo passo, anche se piccolo, nella giusta direzione.


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