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Cooperazione & Relazioni internazionali

Un’alleanza sui migranti, nodo cruciale su cui si giocano i nostri valori

In redazione a Vita si sono riunite le associazioni del Comitato Editoriale. Tra le altre cose è stato messo al centro il tema dei migranti: «è incredibile che Milano accolga 70mila turisti a Expo e diventino un dramma 300 persone in Stazione Centrale» ha sottolineato Sergio Silviotti, presidente di Fondazione Cascina Triulza

di Lorenzo Maria Alvaro

«Pensiamo che quello dell'immigrazione sia il punto su cui si giocano tutti i nostri valori. Un nodo su cui lavoriamo in primo luogo facendo informazione e dando i numeri veri di un fenomeno che viene usato per fare propaganda, come nel caso dell'articolo sull'accoglienza nelle varie regioni italiane. Dobbiamo cominciare a inoculare antidoti rispetto al veleno del teatrino politico e mediatico. Come il fatto di dire che dei 64 mila profughi che sono passati a Milano ne sono rimasti solo 160». Così Riccardo Bonacina ha inziato il confronto con le associazioni del Comitato Editoriale di Vita riunite oggi in redazione a Milano.

«Per questo abbiamo ospitato un appello di Johnny Dotti al mondo civile per un programma di cooperazione italiano con l’Africa. Appello che ha incassato il "si” del segretario della Cei Galantino e che oggi condividiamo con voi», ha continuato Bonacina, sottolineando come sul Vita.it «abbiamo raccontato tutte le iniziative di micro accoglienza che sono state portate avanti in Italia. E abbiamo veicolato l’appello “Il Mediterraneo non sia un tomba” lanciato alla politica da alcune associazioni, in particolare Sos Villaggi dei Bambini.

Proprio Elena Cranchi di Sos Villaggi dei Bambini tra le organizzazioni che hanno promosso, con Vita, l'appello “Il Mediterraneo non sia una tomba”, ne ha spiegato i contenuti: «il primo motivo dell’appello è che si racconti la verità sui media. Mediaset ci ha detto che non possono veicolare immagini e storie compassionevoli per linea editoriale. Quindi vogliamo raccogliere il più alto numero di associazioni intorno all’appello e poi magari lanciare una petizione online o creare un fondo per aiutare queste persone. Naturalmente Vita ci può aiutare».

il dibattito si è acceso quando, dialogando con Cranchi anche Sergio Silviotti, presidente di Fondazione Cascina Triulza e portavoce del Forum del Terzo Settore Lombardia, ha illustrato un altro progetto, sempre in tema di migranti.

«Sappiamo che le nostre organizzazioni hanno già confluito energie e risorse enormi sul tema. Quello che manca è una prospettiva di tempi medio lunghi», ha chiarito Silviotti, «Serve, per questo, un patto di solidarietà, capendo che non è affatto un problema emergenziale ma un fenomeno che si può gestire. Il 26 giugno in Cascina Triulza faremo una conferenza stampa. Perché bisogna capire come si fa ad avere Expo che accoglie 70 mila persone al giorno con il sorriso e per altre 300 in Stazone Centrale si grida alla tragedia».

Silviotti poi, rivolgendosi a Cranchi ha aggiunto «immagino a questo punto una cooperazione tra la nostra iniziativa e la vostra. La risposta che dobbiamo dare credo che sia principalmente culturale. Dobbiamo strappare il velo di menzogne che vengono divulgate. I dati, come dice Riccardo, parlano chiaro. Questo non vuol dire smetterla di occuparsi concretamente dei problemi. Ma manca una reazione a questa rappresentazione che non ha nulla a che vedere con la realtà».

A promuovere l’iniziativa è il Forum del Terzo settore della Lombardia. Due gli strumenti: la conferenza stampa e un fondo. «Non vogliamo raccogliere ulteriori risorse, perché quelle già ci sono. Vogliamo invece chiarire quante risorse sono state investite in emergenza. Se il Pubblico non fa il proprio ruolo il nostro impegno diventa senza senso. Gli scogli di Ventimiglia sono rivelatori. Si tratta di persone rifutate perchè senza documenti. Un divieto ragionevole. Significa che lo Stato non ha fatto tutto quello che doveva. Cominciamo col dire quanto i privati hanno fatto in modo coraggioso e quanto è pavido l’atteggiamento del pubblico».

Nasce dunque un grande alleanza tra le associaizoni del Comitato Editoriale sul tema dei migranti e dell'accoglienza.

In molti sono poi intervenuti per raccontare il proprio impegno. Come Luana Garofalo, Associazione Enzo B ha raccontato «sono stata a Ventimiglia, venerdì scorso. Volevo vedere con i miei occhi la situazione. È una situazione inumana. Il numero di migranti è in diminuzione perché cercano altre strade. Nessuno vuole stare qui. Vogliono andare in Germania, Danimarca e Svizzera, dove l’accoglienza funziona. Qui abbiamo un meccanismo che non funziona, con attese infinite e burocrazie spaventose».

Da Cittadinanzattiva spiegano che «abbiamo lanciato un’iniziativa con Libera e Lasciateci entrare sui Cas. Vogliamo sapere dallo Stato i numeri su questo fenomeno, come vengono gestiti, quanti sono, quanto costano e quante persone accolgono. Stiamo cercando di reperire queste informazioni per far poi partire un osservatorio che monitori la situazione. Sembra incredibile ma ad oggi non si sa quanti siano questi centri».

Fondazione Dynamo sta cercando di costruire in Toscana, su input della regione, un'impresa di comunità che accolga e faccia inserimento lavorativo ai 200 migranti che sono sul territorio. Mentre Aibi ha pronte 1500 famiglie a fare accoglienza per minori, «sono anche state formate. Ma siamo fermi, la burocrazia non ci permette di partire».


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