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Due goal per la battaglia No Slot

Questa sera il Governo ha definitivamente accantonato il decreto Giochi previsto dalla Legge Delega in materia fiscale e tre giorni fa ha deciso di non impugnare la legge regionale sul Gap della Lombardia. Proprio nelle ore in cui il Pirellone ha divulgato i primi dati sulla normativa in vigore da un anno: -11% di slot installate e 2mila esercizi commerciali che hanno rinunciato alle macchinette. Bene

di Lorenzo Maria Alvaro

«Quello che è successo oggi assomiglia a un delitto perfetto. La mancata impugnazione della legge regionale della Lombardia in Cdm sembra l'ennesima dimostrazione dell'approccio di questi anni verso il gioco», è il commento su quello che sta accadendo da parte di Massimo Passamonti presidente di Sistema Gioco Italia, la Confindustria del gioco.

Il motivo è semplice, e ne avevamo già dato notizia: in queste ore è definitivamente decaduta la delega fiscale e il decreto all'articolo 14 della delega in tema di giochi pubblici non è approdato al Consiglio dei ministri, per fortuna dei cittadini. Si conclude così la storia di quello che, nelle parole di Pier Paolo Baretta, sottosegretario all'Economia, doveva essere un provvedimento epocale. Una sconfitta per chi non ha saputo ascoltare le istanze – forse non “epocali”, ma di certo concrete – di una società civile sempre più insofferente a questa piaga e sempre meno disposta a pagarne il prezzo.

Pochi minuti fa è stato in prima persona il premier Renzi a celebrare il funerale del decreto Baretta dicendo: “È un buon lavoro preparatorio, se mecessario nella Legge di Stabilità potremo usare qualche suo spunto, ma il dibattito non era maturo e la riflessione sul comparto deve continuare”. Perfetto così.

Non solo. Il Consiglio dei Ministri, tre giorni fa, ha deciso di non impugnare la legge regionale lombarda sul gioco d'azzardo patologico. Notizia che arriva proprio nel giorno in cui vengono divulgati i primi dati sugli esiti della normativa.

Nel 2014, primo anno di effettiva applicazione delle norme, in Lombardia il numero delle slot installate è calato dell’11%, passando da 71.142 a 63.206. Oltre 2000 esercizi hanno poi scelto di abbandonare le macchinette, anche grazie agli sgravi Irap, scendendo in un anno da 16.004 a 14.721 (-8%)”.

Con la modifica approvata il 28 aprile 2015, l'applicazione della distanza minima di 500 metri da scuole, ospedali, chiese, oratori e centri di aggregazione si estende non solo alla concessione di nuove autorizzazioni per l'installazione di macchinette, ma anche a quelle oggi attive, che, se presenti nella fascia di rispetto, dovranno essere spente definitivamente allo scadere della licenza. Grazie a questo tra due o tre anni, in tutte le città della Lombardia verranno praticamente dimezzate le slot e, al massimo entro cinque o sei anni, alla scadenza dell'ultima licenza oggi in vigore, forse, non ce ne sarà più nemmeno una.

Insomma, siamo sulla buona strada e il Governo sul tema ha visto giusto.


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