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Obiettivi del Millennio: accesso all’istruzione primaria per tutti

Ancora 55 milioni di bambini sono esclusi da qualsiasi tipo di sistema scolastico, di cui almeno 30 milioni si trovano in Africa subsahariana secondo i dati del 2012. L’impegno a garantire l’istruzione universale per i bambini e le bambine entro il 2030

di Donata Columbro

Prosegue la nostra analisi per verificare il raggiungimento dei risultati degli obiettivi del millennio (Mdgs), prima che i leader mondiali si ritrovino a New York a prendere nuovi impegni per i prossimi quindici anni.

Il secondo obiettivo prevede di offrire “un’educazione primaria universale, assicurando l’accesso a un ciclo completo di scuola primaria a tutti bambini nel mondo, maschi e femmine entro il 2015”.

Cominciamo dalle buone notizie: il tasso di iscrizione a un ciclo di studi primari nei paesi in via di sviluppo ha raggiunto quota 90 per cento nel 2012, un notevole aumento rispetto all’83 per cento del 2000 e all’80 per cento nel 1990.

Inoltre, I progetti sviluppati nell’ambito del secondo obiettivo del millennio hanno raggiunto anche il risultato di far aumentare fino all’84 per cento la percentuale di adulti alfabetizzati nel mondo (2010), rispetto al 76 per cento del 1990.

I progressi maggiori si sono avuti tra il 2007 e il 2009, e purtroppo la percentuale di bambini e bambine che hanno completato la scuola elementare si è fermata al 91 per cento dopo quella data.

Ora arrivano le cattive notizie. Ci sono ancora 55 milioni di bambini nel mondo che rimangono esclusi da ogni tipo di sistema scolastico, di cui almeno 30 milioni si trovano in Africa subsahariana secondo i dati del 2012.

Solo i paesi in via di sviluppo in Asia centrale e orientale e in Europa hanno raggiunto gli standard prefissati dall’obiettivo, mentre il Medio oriente, il Nord Africa, l’America Latina e i Caraibi sono fermi al 95 per cento. I paesi del sud est asiatico hanno raggiunto la quota del 91 per cento nel 2009 e da allora non ci sono stati miglioramenti.

La vera sfida è nella regione dell’Africa subsahariana, dove solo il 70 per cento dei bambini e delle bambine ha accesso al ciclo completo di studi primari. Sono soltanto 4 i paesi dell’area che hanno raggiunto l’obiettivo, altri 3 hanno fatto progressi sufficienti ma almeno 17 sono “fuori rotta” e rischiano di non raggiungerlo nemmeno entro il 2030. C’è un altro problema: i dati disponibili risalgono a tre anni fa e in 9 paesi dell’Africa subsahariana non sono nemmeno sufficienti a fotografare la situazione.

Per quanto riguarda il tasso di “iscrizione” a un ciclo di studi di scuola primaria, in Africa subsahariana i numeri sono abbastanza alti, con il 99,6 per cento degli iscritti nel 2013, in cui vengono inclusi però anche gli adulti che recuperano una mancanza di accesso alla formazione. Parlando di “completamento” della scuola primaria la cifra scende al 69,1 per cento.

Cosa succede con i nuovi obiettivi
L’impegno a garantire l’istruzione universale per i bambini e le bambine entro il 2030 è iscritto nel quarto obiettivo di sviluppo sostenibile (Sdgs), che impegna i governi a “fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento permanente per tutti”.

La formula è più completa rispetto agli obiettivi del millennio, soprattutto per la presenza degli aggettivi “inclusiva” ed “equa”, per superare ogni forma di discriminazione, comprese quelle basate sulla disabilità, sul genere, sulla razza, sulla religione, sulla lingua, sull’orientamento sessuale e sullo status socio-economico.

L’istruzione deve essere di qualità, aspetto fondamentale per dare più possibilità di accesso alla scuola secondaria, parte del primo sotto-obiettivo e anche per il raggiungimento di tutti gli altri obiettivi di sviluppo.

Leggi la prima puntata sull’analisi degli obiettivi del Millennio


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