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Sono oltre 8000 i ragazzi in Servizio civile tramite Garanzia Giovani

Sono già oltre 8mila i ragazzi disoccupati e fuori dai percorsi di formazione che stanno partecipando a progetti di servizio civile con Garanzia Giovani

di Daniele Biella

Si chiama Garanzia Giovani (Youth Guarantee), il piano con cui l’Unione europea sta cercando di contrastare la disoccupazione giovanile: il meccanismo prevede l’assegnazione di finanziamenti ai Paesi membri della Ue con tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25% finalizzati al sostegno di politiche di inserimento al lavoro a favore dei Neet (Not in education, employment or training), i giovani che al momento non lavorano né studiano o svolgono un tirocinio formativo.

Ogni nazione ha presentato un proprio modello di attuazione del piano attraverso varie misure: da noi il target prescelto sono stati i giovani tra i 15 e i 29 anni, residenti in Italia (compresi i cittadini comunitari e gli extracomunitari regolari), mentre le misure specifiche, da 6 a 12 mesi di durata, sono state individuate in autonomia dalle singole Regioni. Una di queste misure è il Servizio civile nazionale messa in campo da Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria: in questi territori a fianco dei bandi ordinari sono stati promossi bandi appositi per svolgere il Servizio civile nella cornice di Garanzia Giovani.

Dal primo bando del novembre 2014 a oggi sono stati coinvolti 8.733 giovani – 5.504 avviati lo scorso autunno e 3.229 nella primavera di quest’anno, con il maggior numero di invii che si è verificato in Campania, Sicilia e Puglia – tuttora in servizio in progetti annuali suddivisi in cinque settori: educazione culturale e assistenza, i più gettonati superando entrambi il 35 % del totale, seguiti da ambiente, patrimonio artistico e protezione civile che rimangono sotto il 10% ciascuno. Entro fine anno poi è già previsto un bando da 2.773 posizioni. «Ho ritenuto sin dall’inizio che fra le varie misure attivate nell’ambito di Garanzia Giovani il Servizio civile nazionale potesse costituire un’immediata opportunità di formazione propedeutica all’avvio al lavoro, fermo restando l’alto valore di servizio alla comunità che rappresenta l’esperienza del Servizio civile. La partecipazione dei giovani, così numerosa – alla prima chiamata su 948 posti si sono candidati in 5.042 – ha dato atto che la fiducia fosse ben riposta», ha sottolineato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

La procedura di selezione dei giovani ricalca quella del Servizio civile nazionale ordinario: gli enti di invio effettuano i colloqui tramite le loro strutture organizzative e applicano i criteri generali standard. Nel caso di Garanzia Giovani, però, il candidato deve effettuare due passaggi importanti, preliminari alla richiesta all’ente, ovvero una prima registrazione al portale governativo o ai portali regionali di “cliclavoro”, e una successiva iscrizione specifica tramite autocertificazione al programma Garanzia Giovani.

Nei primi mesi dall’entrata in vigore dell’iniziativa, questo secondo passaggio non è stato effettuato dal 70% dei ragazzi e questo ha comportato rallentamenti nella selezione.

Il ministero ha poi concesso una proroga di tre mesi per regolarizzare l’iscrizione, dopodiché si è passati alla fase successiva della macchina organizzativa: la redazione del Pip, ovvero il Piano di intervento personalizzato, compiuta dal giovane stesso e dagli operatori incaricati dei Spl, Servizi per il lavoro, o dei Centri per l’impiego. Questi ultimi hanno un ruolo specifico di presa in carico del giovane a partire dalla definizione degli indicatori del profilo fino alla realizzazione dei Pip. Rispetto al Servizio civile, però, non intervengono nella selezione dei ragazzi. La diaria per chi svolge il Servizio civile tramite Garanzia Giovani è la medesima del Servizio civile nazionale, ovvero 433,80 euro mensili, che in questo caso, per quanto riguarda la prima tranche, è stato previsto fossero elargiti al termine dei primi tre mesi di servizio. La gestione dei giovani a livello informatico viene fatta dagli enti in coordinamento con il Dipartimento tramite una piattaforma specifica chiamata Futuro.

Per quanto concerne le competenze acquisite durante il periodo di adesione a Garanzia Giovani, ai partecipanti viene conferito un attestato specifico – secondo un modello redatto da un tavolo di lavoro nazionale comunque modificabile nel dettaglio dalle singole Regioni – che elenca le competenze acquisite a livello civico e sociale, i contenuti della formazione svolta più altre evidenze legate all’esperienza individuale nel singolo progetto.

Qui sotto un video sull'esperienza di Servizio civile tramite Garanzia Giovani


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