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Cooperazione & Relazioni internazionali

Genitori siriani ritrovano il corpo di uno dei 4 figli dispersi in mare nel 2014

L'inossidabile ricerca di Tahani e Amjad, che aveva scosso migliaia di coscienze all'indomani del naufragio del 2 agosto 2014 al largo della Libia - con almeno 250 persone inabissatesi nel Mar Mediterraneo - ha portato un poliziotto della Scientifica di Agrigento (dopo avere visto l'ultimo loro appello a Chi l'ha visto?) a riconoscere il volto del secondogenito Mohammad, 5 anni, di cui aveva assistito all'autopsia una settimana dopo il naufragio. La coppia che ha potuto raggiungere la salma, ora al cimitero di Ribera, non abbandona la speranza di ritrovare gli altri e nel frattempo, dopo avere ottenuto l'asilo in Germania, è riuscita a dare alla luce una nuova vita

di Daniele Biella

A quasi due anni di distanza, arriva una notizia che riapre uno squarcio – capace di lenire, anche se flebilmente, il dolore – sul dramma della coppia di sposi siriani che, nel terribile naufragio del 2 agosto 2014, aveva perso in mare tutti i quattro figli. Come persone ancora prima che giornalisti, ne avevamo parlato, lanciando l’appello dei genitori, cercando informazioni a ogni livello istituzionale e sociale. Nulla, allora. Ora la notizia: uno dei quattro corpicini, quello del secondogenito Mohammad, 5 anni, è stato riconosciuto da un agente della Polizia scientifica di Agrigento, dopo che il 6 marzo scorso Tahani, 33 anni, e Amjad, 35, erano stati ospitati, mai domi nella ricerca dei propri cari, dalla trasmissione Chi l’ha visto?.

Il poliziotto aveva assistito al momento dell’autopsia, sette giorni dopo quel malaugurato giorno (la barca, in balia delle onde a 40 miglia dalle coste libiche da cui era partita, si era rovesciata in prossimità del mercantile che li stava per soccorrere, con un’orribile stima di 250 dispersi, tra cui 30 bambini). Così dopo la segnalazione, i genitori sono stati di recente ad Agrigento, dove hanno riconosciuto il corpo del proprio bimbo, che ora riposa nel cimitero di Ribera.

Ne mancano tre, di bambini della coppia, all’appello: Rama, che oggi, due anni dopo il naufragio, avrebbe 10 anni, Omar, 5 anni e Israa, 3. A Tahani e Amjad non smetteranno mai di cercare. Nel frattempo, l’amore che cerca di superare anche il dolore più grave, ha permesso loro di generare un nuovo figlio, una volta al sicuro come rifugiati in Germania.


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