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Basilicata, stop alla convenzione con Ant

Asp Potenza non rinnova l'accordo con la Fondazione che assicura le cure palliative ai malati oncologici. Fino a oggi seguiti 3.900 pazienti. La presidente Raffaella Pannuti: «ci troviamo costretti a dover dire a tutti i cittadini che da adesso in poi non prenderemo più nessun paziente in assistenza. Naturalmente concluderemo, con la professionalità che contraddistingue il nostro personale sanitario, le assistenze che abbiamo in essere»

di Redazione

«Abbiamo preferito dirlo personalmente alla stampa e ai cittadini: la settimana scorsa ci è stato notificato dalla Asp di Potenza che non ci sarà rinnovata la convenzione con cui da oltre dieci anni assistiamo i malati di tumore di Potenza e della Val D’Agri. Di fronte a questo annuncio, ci troviamo nostro malgrado costretti a dover dire a tutti i cittadini che da adesso in poi non prenderemo più nessun paziente in assistenza. Naturalmente concluderemo, con la professionalità che contraddistingue il nostro personale sanitario, le assistenze che abbiamo in essere».

È quanto annuncia Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione Ant Italia onlus a seguito del mancato rinnovo della convenzione da parte della ASP di Potenza dopo l’assegnazione ad altri soggetti, tramite bando, di tutti i servizi di assistenza domiciliare sanitaria, comprese le cure palliative.

La presidente Pannuti spiega: «Abbiamo scelto di non partecipare alla "procedura di gara per l'affidamento del servizio di assistenza domiciliare sanitaria, farmacologica, infermieristica, riabilitativa, medico e psicologica" perché molto ampia e generalista, riferita alle cure domiciliari a varie tipologie di pazienti (anziani, disabili, etc), non solo all’assistenza ai malati di tumore in fase avanzatissima. Sottolineo che il bando prevedeva quanto segue: “I pazienti complessivi trattati in Cure Domiciliari di III Livello e in Cure Palliative sono circa 1250. Considerata la complessità assistenziale di questo livello, l’Azienda si riserva di trattare direttamente ovvero attraverso associazioni no profit con un importo (riconducibile alle ore da rendere per le prestazioni) non superiori a euro 600.000,00”. Apprendiamo solo ora, a gara conclusa, che la Asp non intende avvalersi di questa opzione, escludendoci di fatto dalla possibilità di intervenire nel settore delle cure palliative – continua Pannuti – dove la nostra competenza a livello nazionale e internazionale è ampiamente riconosciuta e certificata.
La posizione assunta dalla Asp di Potenza non può che indurre apprensione e confusione nei cittadini della Basilicata, Regione che con la Deliberazione della Giunta Regionale 1429 del 28/11/2014, “sulla carta” ha recepito la modalità organizzativa nazionale di erogazione di cure palliative domiciliari sia di base sia specialistiche, ma di fatto impedisce ai malati di tumore di usufruire di un’assistenza specialistica, dedicata e globale come quella offerta da Ant».

Rafaella Pannuti ricorda inoltre «che a tutt’oggi abbiamo assistito in Italia oltre 113mila persone malate di tumore, che l’assistenza Ant gode del certificato di qualità UNI EN ISO 9001:2008 emesso da un ente esterno e che portiamo avanti questo servizio dal 1985. Inoltre la legge 38, la normativa che regolamenta le cure palliative nel nostro Paese, sancisce in modo inequivocabile (art. 9 comma 3) che le Onlus sono uno strumento prezioso al fianco del settore pubblico nel garantire le cure ai pazienti affetti da malattie inguaribili e ai loro famigliari».

E prosegue: «La storia di Ant in Basilicata inizia nel 2002; la stessa Regione, riconoscendo l’alto valore e l’esperienza della nostra Fondazione, ha sottoscritto un protocollo d’intesa oneroso che ci ha aiutato a sostenere i costi per portare le cure palliative domiciliari nella Regione e assistere 3.900 persone fino a oggi. Persone che, secondo i dati di customer satisfaction del 2015, nel 90% dei casi si dichiarano molto soddisfatti del servizio ricevuto da Ant.
Il mancato rinnovo della convenzione da parte della Asp di Potenza riduce in maniera drammatica una parte fondamentale delle risorse economiche che ci hanno permesso di fornire cure palliative a domicilio a 402 malati di tumore nel solo 2015, grazie alla nostra équipe multidisciplinare composta da 3 medici, 2 infermieri e 1 psicologo presente a Potenza e 2 medici, 2 infermieri e 1 psicologo a Villa D’Agri. Tra tutti i dati credo sia rilevante segnalarne una: l’assistenza Ant a Potenza ha previsto mediamente, nel solo 2015, 22 visite domiciliari gratuite del medico nella fase acuta o finale della malattia».

«È stato fondamentale in questi anni il sostegno dei volontari che si sono attivati sul territorio per reperire fondi da cittadini e aziende a integrazione del contributo pubblico consentendoci di fare più di quello che la convenzione con la Asp avrebbe reso possibile: grazie a loro abbiamo potuto aiutare quasi il doppio dei malati di tumore che l’Azienda Sanitaria di Potenza ci ha poi realmente rimborsato»

Raffaella Pannuti chiude il suo intervento con un appello rivolto a tutti i cittadini «di aiutarci a non disperdere il valore del volontariato. I nostri volontari intendono promuovere una raccolta firme per chiedere alla Asp di avvalersi dell’opzione, prevista nel bando di concorso, di convenzionare le Onlus a supporto delle cure palliative domiciliari ai Sofferenti di tumore» annuncia. «Siamo certi che la Asp vorrà mettere in campo tutte le risorse che provengono dalla società civile, senza disperdere il patrimonio messo a disposizione dal volontariato della Basilicata. Se la risposta non sarà positiva – conclude -, insieme ai nostri delegati lucani decideremo se continuare l’assistenza e le cure palliative domiciliari con le risorse che ci rimangono a puro titolo di volontariato».

Nella foto in apertura un momento della conferenza stampa di Raffaella Pannuti