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Education & Scuola

Ecco le 28 scuole più innovative d’Italia

Le scuole innovative in Italia? Ce ne sono molte, basta cercarle e farle emergere. Ashoka lancia in Italia il programma Scuole Changemakers e presenta la prima mappa delle scuole innovative d’Italia, con oltre 300 menzioni. Il punto debole? Creare rete

di Sara De Carli

Le scuole innovative in Italia? Ce ne sono molte, basta cercarle e farle emergere. È successo con il movimento delle Avanguardie Educative, partito con 22 scuole nel maggio 2014 e arrivato oggi a 458 scuole (ne abbiamo parlato qui), e si ripete ora con la prima mappa delle scuole innovative d’Italia. Ashoka la presenterà a Bologna il prossimo 16 maggio, durante il seminario Learning City, dedicato al al ruolo dell’educazione informale nei sistemi complessi delle grandi città.

A settembre 2015 Ashoka Italia ha avviato la mappatura. L’intento non era quello di scovare singole maestre o sezioni virtuose, ma intere scuole in cui tutti gli attori – alunni, genitori, insegnanti e dirigenza – condividessero un progetto di innovazione delle pratiche educative, mettendo fra le priorità quella di coltivare nei propri studenti dimensioni “collaterali” quali l’empatia, il lavoro di gruppo, la leadership e la creatività. Insomma, mettere i ragazzi al centro del processo di costruzione della conoscenza. Queste scuole ci sono, ma spesso rischiano di essere delle “monadi” e l’obiettivo di Ashoka, una volta scovate queste scuole, è proprio quello di riunirle e sostenerle, creare una massa critica di innovatori dell’ecosistema educativo e renderla visibile anche a livello internazionale. La mappa è infatti a premessa per far partire anche in Italia il programma Scuole Changemakers: Ashoka nel corso del 2016 selezionerà la prima changemaker school d’Italia e la sosterrà per aiutarla a far crescere l’impatto del suo progetto innovativo e renderlo replicabile. Non ci sono soldi ma risorse: reti, consulenze, mentorship. «Puntiamo a crare triadi, affiancando le scuole ad altri innovatori sociali della rete Ashoka, per aiutarle a migliorare il loro percorso di innovazione e soprattutto a renderle traino per altre scuole», spiega Enrica Cornaglia, di Ashoka Italia. Il programma Changemakers School nel mondo coinvolge già circa mille scuole e un centinaio di università (qui la mappa mondiale) e i criteri per accedervi sono quattro: empatia, creatività, lavoro di gruppo, leadership. «In Italia innovazione fa rima con utilizzo delle nuove tecnologie, ma il binomio non è sempre così vero. A noi interessano le scuole che facciano un percorso sulle life skills, che mettano il ragazzo al centro, anche oltre la didattica».

Ma torniamo alla mappa delle scuole innovative. Ashoka, in collaborazione con la Onlus Staanoi e Wind Telecomunicazioni SpA, ne ha mappate 300 in Italia (l’elenco completo qui). Le ha scovate con la metodologia della snowball analysis: sei intervistatori hanno chiesto a 40 esperti del settore educativo (dirigenti scolastici, docenti, ricercatori, operatori sociali, educatori) di segnalare i nomi delle scuole che in Italia si distinguono perché stanno attivando processi di innovazione educative. Ogni scuola citata è stata contattata e un referente per ogni scuola ha indicato a sua volta altre scuole, per un totale di 180 interviste e 300 nomination raccolte. A questo link la mappa interattiva.

Quali sono le scuole che hanno avuto più citazioni? La prima in assoluto è l’IISS Majorana di Brindisi (8 segnalazioni), celebre per aver avviato la rete Book in Progress ma anche prima scuola in Italia ad avere un Oculus Rift e ad utilizzarlo per la didattiva, seguito dall’Asilo nel Bosco di Ostia (5 citazioni) e alcune scuole con 4 segnalazioni: IIS Pacioli di Crema, il Liceo Lussana di Bergamo, l’IIS Pacinotti-Archimede di Roma, l’Istituto salesiano Pio XI di Roma, la Scuola Città Pestalozzi di Firenze, l’IC Ciresola di Milano e l’IC San Giorgio di San Giorgio di Mantova (MV). Le scuole che hanno avuto almeno tre segnalazioni sono complessivamente 28. Lombardia e Lazio guidano l’innovazione scolastica (8 e 4 scuole), ma anche Marche e Toscana (3 scuole) hanno diverse eccellenze. Nell’elenco delle 28 scuole più citate, a innovare sono soprattutto le scuole superiori (57%) in particolare gli istituti tecnici o professionali (61%) mentre i licei sono il 39%; l’82% delle scuole citate sono pubbliche, il 18% private. Pochissime le eccellenze nella scuola dell’infanzia.

L’innovazione, per queste scuole, si concretizza in 28 idee/modelli attorno a cui imperniare il cambiamento: modelli che sono un iniziale tentative di creare una rete tra le scuole, che in generale sono partite “in solitaria” ad innovare. Ci sono innanzitutto alcune delle 12 idee di Avanguardie Educative (le abbiamo presentate tutte sul numero di gennaio di VITA), l’uso di nuove tecnologie promosso da Fondazione Mondo Digitale, il progetto Scuola Senza Zaino, che coinvoge in Italia oltre 10mila studenti. Guardando ai “modelli”, a raccogliere più adesioni fra le prime 28 scuole ci sono Ict-Lab, dentro/fuori la scuola, compattazione del calendario, didattica per scenari, debate, aula 3.0, integrazione cd/libri di testo, Teal e ICT Lab.

«Abbiamo scovato dei veri "supereroi", dirigenti e insegnanti che riescono a fare cose incredibili praticamente senza fondi. Il punto di debolezza? Ne vedo due. Uno che è difficile trovare una scuola che sia tutta e complessivamente impegnata su questo percorso condiviso, è molto più diffuso il singolo insegnante o la singola sezione che "spicca". Il secondo che spesso il tutto è affidato alla buona volontà del singolo, ognuno è in trincea a combattere la propria battaglia, mentre se si creassero reti e se alcune risorse fossero accessibili a tutti, sarebbe più semplice allargare l'innovazione. L'idea del programma Changemakers School e in generale di Ashoka è proprio questa, trovare modelli che funzionano bene affinché altri li possano replicare», conclude Cornaglia.


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