Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Politica & Istituzioni

Anzaldi: “Più voce in Rai al Terzo settore”

"La società civile non ha spazio sui canali Rai, che preferiscono parlare di sci estivo, creme dimagranti e di cose che non interessano nessuno. Ma un'azienda così è ottusa. Il servizio pubblico non può più permetterselo". Lo afferma Michele Anzaldi (PD), che annuncia un'interrogazione parlamentare sui dati pubblicati da Vita in merito alla presenza della società civile - solo 11 secondi al giorno - nei telegiornali nazionali.

di Marco Dotti

Pochi secondi al giorno, che si riducono quasi a niente se si tratta di andare oltre qualche dichiarazione di circostanza. Il Terzo settore non esiste per la nostra tv. I telegiornali lo ignorano o quasi, come rivela una ricerca del professor Marco Binotto anticipata da Vita. La Rai non ne parla. Abbiamo chiesto un parere all'onorevole Michele Anzaldi, membro particolarmente attivo della Commissione di Vigilanza Rai.

Onorevole Anzaldi, la stupisce questa scarsa attenzione al Terzo settore da parte dei telegiornali?
Il problema – e qui, più che stupito, sono sconcertato – è che la maggior parte del tempo i nostri TG lo consumano non solo per la politica o la cronaca nera, ma in cose totalmente inutili, quando non al limite della pubblicità occulta: dall'abbronzatura estiva, alle creme dimagranti.

E per la Rai, che cosa ne pensa?
Sono dati sconvolgenti soprattutto per un'azienda che ha un contratto di servizio pubblico da rispettare, dove queste tematiche sono ben richiamate. Un'azienda che prende per milioni di euro dal canone degli italiani. Creo sia importante che questi dati emergano adesso, perché siamo a ridosso del rinnovo del contratto di servizio. Dobbiamo riportare al cuore del contratto le tematiche del Terzo settore, che sono importanti per tutti ma soprattutto sono il pilastro di una buona società.

Bisogna far rientrare dalla porta un Terzo settore cacciato dalla finestra…
Ci riusciremo. io e i miei colleghi presenteremo sicuramente un'interrogazione parlamentare su questo: vogliamo sapere perchè così poco spazio è dato alla società civile, mentre la "società" – se così possiamo chiamarla – incivile è sovrarappresentata. Punteremo anche sul rinnovo del contratto di servizio e chiediamo a tutti di metterci insieme e avanzare su questo punto…

Avviare un dibattito, quindi?
Il dibattito è bello che avviato! Il dibattito non ci deve essere: il Governo, su questo, è più che sensibile avendo fatto anche una legge sul rilancio del Terzo settore. Il Governo ci crede, ci spinge, anzi avrebbe tutto il motivo affinché il Terzo settore avesse più voce.

Dov'è allora che si arresta tutto?
In Rai. Putroppo l'ottusità di questa azienda di servizio crede che agli italiani interessi più lo sci estivo che l'accoglienza o le buone pratiche. Cose che a loro sembrano impegnative o tristi e, invece, la gente sulla propria pelle vive come positive, forti, generative.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA