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Cocaina la droga più usata, ma il 92% si fa di più sostanze

Alla vigilia della Giornata mondiale per la lotta alla droga che vedrà la Comunità per la prima volta nelle piazze italiane, l'Osservatorio San Patrignano sulle dipendenze fornisce i dati sulle 468 persone entrate nel 2015. Il primo contatto con le sostanze durante l'adolescenza. Per questo è fondamentale la prevenzione

di Redazione

“Fermiamoli prima”. Questo lo slogan scelto da San Patrignano per la sua prima volta nella piazze italiane a sostegno della campagna di prevenzione in occasione della Giornata mondiale per la lotta alla droga. I fondi raccolti ai 110 banchetti presenti in tutta Italia sabato 25 e domenica 26 giugno serviranno proprio per sostenere il progetto di prevenzione rivolto ai giovani per fermarli prima che si avvicinino allo sballo e alle sostanze.
Solo nel 2015 hanno fatto ingresso in Comunità, compresa la struttura di pre-accoglienza di Botticella (Novafeltria), 468 persone, di cui 77 ragazze e 391 ragazzi. Fra le ragazze l’età media è di 26 anni, mentre fra i ragazzi sale a 29. Sono 30 invece i minorenni.
Fra le principali regioni di provenienza, la Toscana (66 ragazzi), l’Emilia Romagna (53), il Veneto (49) e poi Marche, Campania, Sardegna e Lombardia, tutte sopra i trenta ingressi. Fra tutti questi, ben 68 sono genitori, di cui 57 padri e 11 madri. Oltre il 7% (35 di cui 18 extracomunitari) dei nuovi entrati sono stranieri, provenienti da 19 Stati e 4 continenti diversi (unica assente l’Oceania).

Impressionante il fatto che oltre il 27% di chi è entrato in Comunità lo scorso anno ha almeno un genitore con una dipendenza, principalmente da alcol o eroina. Per lo più sono i padri ad avere problemi di dipendenza, il 24% contro il 9%. Del totale delle persone entrate in comunità – rivelano i dati dell’Osservatorio San Patrignano sulle dipendenze – , soltanto 9 non hanno mai fatto uso di droghe, entrati a San Patrignano o per problemi con il gioco d’azzardo (7) o alcolismo (2).

Dei 459 che hanno fatto uso di stupefacenti, la droga più utilizzata è la cocaina, usata da 395 persone, oltre l’86%. Segue a stretto giro con 84% l’hashish (385 persone). Il 58% circa dei neo entrati ha fatto uso di eroina (267) ed ecstasy (265). Da sottolineare quindi che il 42% dei neoentrati non ha mai fatto uso di eroina. Minore, ma comunque importante l’uso di droghe sintetiche, con le anfetamine assunte dal 40% delle persone, gli allucinogeni (38%) e la ketamina (33%).

Un altro dato che è interessante notare – si sottolinea nei dati – che il 58% dei neoentrati non ha mai fatto uso di droghe per via iniettiva, a evidenziare come la modalità di assunzione delle sostanze sia variata rispetto al passato. Per quanto riguarda la cocaina, pur rimanendo una forte prevalenza dell’uso per via inalatoria (la quasi totalità di che ne fa uso), ben il 40% arriva a farne uso anche per via iniettiva.

Va presa in considerazione però anche quella che è la dipendenza primaria per chi è entrato in contatto con la Comunità nel 2015. Per il 40% dei presenti resta l’eroina, quindi la maggior parte di chi ne fa uso. La cocaina è la seconda sostanza per dipendenza primaria (33%). Per il 6% è l’hashish. Interessante vedere come l’uso di alcol sia patologico per il 36% dei neoingressi, mentre per il 34% è solita la pratica del binge drinking.

Secondo l’Osservatorio San Patrignano è significativo vedere anche come il primo contatto con tutte le sostanze sia avvenuto durante l’adolescenza. Si inizia in primis con l’hashish, fra i 14 e i 15 anni, poi con le droghe sintetiche attorno ai 16-17. Attorno ai 18 si affacciano eroina e cocaina. Verso i 21 invece l’inizio di droghe per via iniettiva.

Particolare il dato che dei 458 entrati nel 2015 per dipendenza da sostanze, il 92% sono poliassuntori, vale a dire che nella loro storia di tossicodipendenza hanno provato più di una sostanza. Solo 37 coloro che hanno fatto uso solo di una droga. Per dieci questa è stata l’hashish, per tre l’eroina e per ben 24 la cocaina.

Interessante infine vedere anche quali sono le malattie correlate all’uso di sostanze di chi entra in comunità. Solo 2 quelli con Hiv, pari allo 0,4% (37 e 39 anni), e ben 94 quelli con epatite C, pari al 20,4%.

In apertura foto Getty Images