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Sostenibilità sociale e ambientale

Arte Sella: il Louvre in mezzo ai boschi

Un museo a cielo aperto, immerso nella natura dei boschi del Trentino, in cui convivono arte e natura . Manifestazione internazionale di arte contemporanea, quest’anno Arte Sella festeggia i 30 anni di attività. Attira 60-70 mila visitatori all’anno e ha coinvolto finora 300 artisti provenienti da tutto il mondo.

di Cristina Barbetta

«E’ possibile reinventare la montagna?» È la domanda che si posero a metà degli anni 80, Emanuele Montibeller, artista di Borgo Valsugana, Charlotte Strobele, filosofa di origine austriaca, ed Enrico Ferrari, architetto, pittore e urbanista. Che diedero una loro risposta, inventando Arte Sella, una rassegna di arte contemporanea nella natura, ambientata tra le montagne e i boschi della Val di Sella, in Trentino. Lo scopo? Creare un continuo dialogo tra la creatività e il mondo naturale in cui l’artista non è il protagonista assoluto come nella corrente artistica della land art, che invece è contrassegnata da segni fortemente “impressivi” nel territorio.

Ed è proprio la montagna il tema del bookazine di Vita del mese di luglio: la montagna non più luogo di marginalità, ma che diventa il centro di un nuovo rinascimento, che passa attraverso tre sfide: economica, sociale e accoglienza turistica. Ne parla Vita il 14 luglio nel corso di un incontro presso la sede del Touring Club a Milano alle ore 18.30.

«Abbiamo invitato degli artisti per reinventare il nostro territorio, per dare una lettura diversa ai nostri luoghi», racconta Emanuele Montibeller, oggi direttore artistico di Arte Sella, costituita come associazione nel 1986.
«Inizialmente noi artisti ci siamo sentiti stranieri nella nostra terra perché abbiamo portato una lingua diversa», dice Montibeller. Che prosegue: «Per rinnovare un territorio occorre avere una visione. I territori culturali si rinnovano con nuove idee ed esperienze. La nostra idea iniziale era di fare arte nella natura, di portare la creatività in questi luoghi. Il turismo è venuto dopo».

Arte Sella quest’anno festeggia 30 anni di attività: un lungo percorso di ricerca artistica e culturale, un processo creativo unico, che ha coinvolto 300 artisti provenienti da tutto il mondo.
Molte le iniziative in cartellone per celebrare questa ricorrenza: sabato 30 luglio alla Malga Costa si terrà l’evento: “La natura del pensiero”, con Marco Aime, antropologo e scrittore, Michelangelo Pistoletto, protagonista della corrente dell’arte povera e Brunetto Salvarani, teologo, saggista e critico letterario italiano. Un evento in collaborazione con Step, TSM – Trentino School of Management e World Natural Heritage – Unesco.
Sabato 13 agosto verrà proiettato il documentario: “Arte Sella-La città delle idee”, di Luca Bergamaschi e Katia Bernardi, il racconto di un anno "in un luogo fuori dal tempo” attraverso le voci dei suoi protagonisti. Luc Schuiten, visionario architetto belga, Reiner Gross, artista berlinese, Floriano, falegname e capo cantiere, ed Emanuele Montibeller, direttore artistico di Arte Sella. Come dice Luc Schuiten nel documentario: «Arte Sella è uno di quei rari luoghi dove si costruisce con quello che si ha nella natura, e nel rispetto delle forme della natura. E’ questo in cui credo». Gli fa eco Reiner Gross: «Come artista voglio relazionarmi con la natura, creare dei contrasti e dei dialoghi. Siamo esseri piccoli ed effimeri come tutti i materiali, come la natura».

Il viaggio ad Arte Sella si focalizza in due zone: il percorso Arte e Natura, in cui l’artista e la natura diventano una cosa sola, e la Malga Costa, centro di manifestazioni, come concerti, laboratori ed esposizioni fotografiche. Ogni anno la manifestazione di arte contemporanea richiama tra i 60 e 70mila visitatori. Nell’organizzazione lavorano circa trenta persone: dal punto di vista economico Arte Sella si finanzia all’80% con risorse proprie, frutto dei lavori dell’associazione e al 20% grazie al sostegno pubblico. Qual è il segreto del successo internazionale di Arte Sella? «Siamo diventati internazionali perché crediamo nei nostri luoghi. Il segreto è crederci e viverli, e continuare a perseverare, al di là di quello che la gente può dire», spiega Emanuele Montibeller.

Arte Sella è una delle più importanti manifestazioni del movimento artistico Art in Nature, «in cui per la prima volta nella storia dell’arte il valore ecologico diventa un valore estetico. A differenza della land art che denunciava la questione ambientale, l’arte natura cerca delle possibili vie di risoluzione, si fa carico di un periodo storico e delle problematiche ambientali», spiega Montibeller. È significativo, per altro, che Arte Sella nasca nel 1986, l’anno del disastro nucleare di Chernobyl.
Gli artisti sono chiamati a produrre in loco le opere, nella natura: soltanto vivendo il luogo l’artista può creare un’o pera che sia in simbiosi con l’ambiente circostante. Realizzate con tronchi, rami, foglie e pietre, le opere sono temporanee, effimere: sono destinate a ritornare alla natura e al suo ciclo vitale. «In questo modo si sposta l’attenzione sull’obiettivo, che non è possedere l’opera d’arte, ma fruirne. Queste opere nel 90-95 per cento dei casi scompariranno, lasciando così anche lo spazio libero, che potrà poi essere reinventato da altri artisti», dice Emanuele Montibeller.

Arte Sella è così diventata sempre più una possibilità, un luogo, un’occasione di sperimentazione e di crescita creativa in continuo dialogo ed ascolto con i mondi della musica, dello spettacolo, della fotografia e della cultura nelle sue molteplici sfaccettature.
Tra opere che scompaiono ce ne sono anche altre che invece crescono. Come la celebre “Cattedrale vegetale” di Giulio Mauri, iniziata nel 2001. Costruita con più di tremila rami intrecciati nelle forme di una cattedrale a tre navate, con ottanta colonne alte 12 metri e 1220 metri quadrati di superficie. All’interno di ogni colonna è collocata una pianta di carpino, che una volta cresciuta dovrebbe prendere il posto della struttura attuale, destinata a scomparire.

Arte Sella è diventato con gli anni anche meta di un turismo diverso… «L’arte pubblica dà senso al territorio, quindi attrae turismo, e solitamente un turismo attento, che dà valore aggiunto al luogo stesso», conclude Emanuele Montibeller.

Foto di apertura: Aeneas Wilder – Senza titolo . Copyright Arte Sella.


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