Sostenibilità sociale e ambientale

“Accendiamo il sole” a Lampedusa: obiettivo raggiunto

Raccolti 30mila euro in quindici giorni grazie alla generosità di poco meno di mille persone. L'iniziativa lanciata da Greenpeace Italia in occasione del suo trentennale ha avuto successo e ora l'associazione può regalare all'isola un impianto fotovoltaico da 40 kilowatt

di Antonietta Nembri

Obiettivo raggiunto. In quindici giorni la campagna di crowdfunding “Accendiamo il sole” lanciato da Greenpeace Italia ha raccolto i 30mila euro necessari per regalare all’isola di Lampedusa un impianto fotovoltaico da 40 kilowatt. E dall’associazione arriva il ringraziamento alle 936 persone che hanno preso parte al progetto che si inserisce nelle iniziative legate ai festeggiamenti per il trentesimo compleanno di Greepeace Italia, nata a Roma proprio nel luglio del 1986.
L’impianto che ora potrà essere realizzato è completamente autorizzato da oltre un anno, ma bloccato a causa di lungaggini burocratiche nei processi autorizzativi che non hanno permesso l’accesso ai fondi di finanziamento. Greenpeace, grazie all’aiuto di quasi mille donatori, sbloccherà questa situazione. I pannelli saranno donati all’isola e installati sul tetto del palazzo comunale di Lampedusa dopo l’estate.

Secondo l’organizzazione si tratta di un «primo passo concreto per un futuro 100 per cento rinnovabile per Lampedusa e le piccole isole italiane, realtà oggetto di una situazione paradossale: pur essendo famose per il sole e per il vento, producono infatti quasi tutta la propria energia dal petrolio, una fonte inquinante e molto costosa, pagata da tutti gli italiani con sussidi in bolletta pari a oltre 60 milioni di euro l’anno».

Grazie a questo impianto, inoltre, come spiega Luca Iacoboni, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia, «l’isola risparmierà circa 200mila euro ed eviterà l’immissione in atmosfera di quasi 300 tonnellate di CO2. Per un futuro più sostenibile, le energie rinnovabili devono diventare la norma per tutte le piccole isole italiane. Per questo chiediamo al ministro Calenda di approvare in tempi brevi un provvedimento che modifichi il sistema di rimborsi che vige attualmente per le isole minori, che incentiva fonti fossili come il petrolio a discapito di energie pulite come il sole. È ora di fare di questi luoghi un modello di sviluppo 100 per cento rinnovabile».

Per Greenpeace, i tempi record con cui si è chiuso il crowdfunding “Accendiamo il sole” sono un chiaro segnale della voglia di cambiamento che arriva dai cittadini italiani.
«Il governo deve tenere conto di questa volontà e agevolare chiunque abbia intenzione di installare il proprio piccolo impianto per produrre energia», continua Iacoboni. «Oggi invece stiamo assistendo a un attacco mirato alle energie rinnovabili e in particolare ai cosiddetti prosumers, i cittadini che producono almeno una parte dell’energia che consumano. A breve si discuterà in Europa la nuova direttiva sulle energie rinnovabili, chiediamo al governo di prendere una posizione chiara e concreta a favore dell’ambiente e dei cittadini».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA