Sono già qualche migliaio le raccolte fondi per far fronte all’emergenza terremoto in Italia Centrale. È un film che si ripete ad ogni calamità, e che fa spesso pensare alle modalità di raccolta di questi fondi, alla trasparenza del loro utilizzo, all’efficacia dell’intera operazione. Soprattutto quanto l’emergenza finisce, e si torna alla normalità. Qualche consiglio
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Sono già qualche migliaio le raccolte fondi per far fronte all’emergenza terremoto in Italia Centrale. È un film che si ripete ad ogni calamità, e che fa spesso pensare alle modalità di raccolta di questi fondi, alla trasparenza del loro utilizzo, all’efficacia dell’intera operazione. Soprattutto quanto l’emergenza finisce, e si torna alla normalità. Qualche consiglio
Sono già qualche migliaio le raccolte fondi per far fronte all’emergenza terremoto in Italia Centrale. È un film che si ripete ad ogni calamità, e che fa spesso pensare alle modalità di raccolta di questi fondi, alla trasparenza del loro utilizzo, all’efficacia dell’intera operazione. Soprattutto quanto l’emergenza finisce, e si torna alla normalità.
Il record fu raggiunto nel 2003 per il terremoto di San Giuliano di Puglia, il comune terremotato che vide crollare una scuola e morire 26 bambini (con la loro insegnante), il Pm che indagò sui fondi non arrivati ai genitori dei bambini contò sino a 30 mila siti attivati per la raccolta fondi e poi alzò bandiera bianca (la news). Allora lanciammo anche una proposta (qui)
Per rispondere a questi interrogativi, l’Agenzia per il terzo settore preparò delle Linee guida per le buone prassi e la raccolte dei fondi nei casi di emergenza umanitaria, pubblicate nel novembre 2011. «Le caratteristiche delle raccolte fondi per le emergenze umanitarie non sono paragonabili a quelle dei contesti ordinari, quando si raccolgono fondi per la missione istituzionale», spiegò il coordinatore del documento per l’Agenzia, Edoardo Patriarca. «Perciò queste linee guida, oltre a richiamare i principi fondativi di trasparenza, rendicontabilità e accessibilità, sono ispirati a un maggior rigore, perché quando si interviene in un contesto di emergenza si ha il dovere di innalzare ulteriormente i propri standard qualitativi e operativi». In particolare, le Linee Guida indicavano una serie di impegni che le organizzazioni non profit intervenute in emergenza devono assumersi verso i beneficiari e verso i donatori. Tra questi si ricordano la trasparenza, la rendicontabilità e l’accessibilità a tutte le informazioni su interventi e raccolte fondi; è bene precisare per esempio se l’associazione che chiede fondi li “girerà” poi ad altre organizzazioni (ente collettore) oppure li utilizzerà nella gestione diretta degli interventi di assistenza umanitaria e/o di ricostruzione (ente utilizzatore). Inoltre, l’ente che si appella alla generosità dei donatori deve comunicare l’ufficio o la persona cui è attribuita la responsabilità della raccolta fondi; l’avvio della raccolta fondi e la sua conclusione e le modalità con cui il donatore può eseguire l’erogazione liberale e i benefici fiscali di cui può fruire.
A raccolta terminata, si deve inoltre comunicare l’entità dei proventi raccolti, le priorità e i luoghi di intervento sfruttando tutti i canali di comunicazione possibili (mass media tradizionali e web, oltre – se possibile – dirette comunicazioni postali ai donatori). In caso di emergenza ad alta visibilità mediatica e di importante risultato di raccolta fondi, inoltre, l’organizzazione deve garantire una rendicontazione separata e aggiuntiva, magari predisponendo una pagina web attraverso la quale informare circa gli interventi. Le Linee Guida sono scaricabili qui sotto e che conviene ripassarle.
I nostri 5 consigli:
Donare è un atto di fiducia, bisogna scegliere organizzazioni mertevoli di fiducia. Grandi organizzazioni o piccole e di prossimità, ma conosciute, verificabili. E che abbiamo una storia e un'esperienza nella raccolta fondi per le emergenze
Meglio le organizzazioni di cui potete avere tutti i dati, ad esempio il nome responsabile della raccolta fondi, telefoni, l'iscrizione a registri pubblici, ect.
Meglio le organizzazioni che abbiamo terminali in loco, siano esse pubbliche o private. La presenza sul posto dell'emergenza è fondamentale sia per capire i bisogni sia per effettivamente aiutare
Meglio le organizzazioni in grado di rilasciare ricevuta fiscale. Ai fini della detrazione delle tasse l'attestazione della transazione che deve essere fatta con bonifico bancario, conto corrente postale , carta di crdito o debito, ecc.. A patto che la donazione venga fatta a favore di organizzazioni la cui forma giuridica preveda agevolazioni per il donatore (leggi Onlus e analoghi). Diffidate in ogni caso di chi non rilascia ricevute fiscali
Meglio le raccolte fondi finalizzate a obiettivi specifici e quindi verificabili