Cooperazione & Relazioni internazionali

Colombia, volontari italiani denunciano il ritorno dei paramilitari nei villaggi

Nonostante la recente notizia della totale cessazione delle ostilità tra esercito e guerriglieri Farc dopo decenni di conflitto, i Corpi civili di pace di Operazione Colomba presenti nella Comunità di pace di San José de Apartadò hanno intercettato un nutrito gruppo di un'altra formazione di autodifesa militare, la Agc. "Vogliono prendere il controllo del territorio"

di Daniele Biella

«Siamo venuti per restare». Questa la riposta che lo scorso 6 settembre volontari italiani di Operazione Colomba, Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, hanno avuto da elementi di una nuova formazione paramilitare installatasi nel villaggio di Arenas Altas (regione di Antioquia) in Colombia. I volontari internazionali si erano recati in zona a seguito dell'allarme lanciato dagli abitanti dell'area per la presenza di un folto gruppo di paramilitari, accompagnanti sul luogo una commissione della Comunità di Pace di San Josè di Apartadò, per monitorare la situazione, raccogliere le testimonianze della popolazione civile e chiedere al gruppo armato di allontanarsi dai terreni di proprietà della Comunità.

Durante l'accompagnamento e il monitoraggio dell'area, hanno incontrato un gruppo di 10 paramilitari. Alla richiesta di andarsene e allontanarsi dal villaggio per non esporre la popolazione civile al rischio di scontri armati, i paramilitari, che sulle divise portavano il logo “AGC” (Autodefensas Gaetanista de Colombia), hanno risposto: «Non vogliamo fare del male alla gente, ma la gente si deve abituare alla nostra presenza perché noi siamo venuti per prendere il controllo del territorio che lasceranno le FARC. Siamo disposti a combattere con altri gruppi armati per il territorio».

«Destano enormi preoccupazioni queste dichiarazioni da parte dei gruppi paramilitari incontrati dai nostri volontari, soprattutto alla luce della recente conclusione dei negoziati sugli Accordi di Pace, terminati lo scorso 24 agosto all'Avana», commenta Antonio Da Filippis, responsabile di Operazione Colomba, presente in quell'area della Colombia con un progetto di accompagnamento dei civili della Comunità di Pace dal 2009. «Purtroppo già da tempo, proprio in relazione agli Accordi di Pace, stiamo assistendo sul campo a un grande movimento di gruppi armati interessati a contendersi il controllo del territorio e degli spazi che verranno "lasciati liberi dalle FARC" come dicono loro. Questo significa che la popolazione civile si troverà nuovamente in mezzo a violenze, intimidazioni e scontri armati se non ci sarà un impegno immediato da parte delle autorità competenti per evitarlo».

Già la mattina del 5 settembre, come denunciato in un comunicato della Comunità di Pace, due gruppi di paramilitari con armi lunghe sono entrati nel villaggio di Arenas Altas, mentre i bambini erano a scuola. La loro presenza ha terrorizzato i bambini e spaventato le famiglie che hanno dato subito l'allarme. Il gruppo armato prima di allontanarsi ha comunicato agli abitanti del villaggio: «Vi dovete abituare alla nostra presenza perché siamo venuti per restare». Gli uomini armati sono poi usciti dal villaggio per unirsi, presumibilmente, al resto del gruppo, circa 150 uomini, accampati sul monte di fronte al villaggio.

Nella foto: volontari di Operazione Colomba nella zona della Comunità di Pace di San José de Apartado


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