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Amatrice, la campanella riporta tutti a scuola

Oggi ad Amatrice e negli altri comuni del Lazio colpiti dal terremoto riprendono regolarmente le lezioni. La scuola di Amatrice è un "miracolo" realizzato in dodici giorni dalla Protezione Civile di Trento. Ma oggi è solo un inizio. Le scuole continuano ad aver bisogno di sostegno: per questo il Miur lancia #ripartiamodallascuola. Ecco come fare ad aiutare

di Sara De Carli

La campanella c’è. Ha suonato questa mattina alle 8,30 regolarmente, richiamando sui banchi circa 170 alunni, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria. La scuola di Amatrice è stata allestita a tempo di record in frazione San Cipriano dalla Protezione Civile della Provincia Autonoma Trento – dodici giorni di lavoro senza sosta, nonostante il tempo avverso, con circa 150 uomini che si sono dati il cambio – è oggi il simbolo più bello della rinascita. Si tratta in realtà di due scuole, un vero polo didattico: un edificio accoglie i bambini dall'infanzia alla secondaria di primo grado, un secondo edificio accoglie i ragazzi delle superiori.

Ad inaugurare l’anno scolastico c’è il ministro Stefania Giannini, che ha messo in campo una task force ministeriale per far ripartire la scuola senza ritardi nelle zone del terremoto. Fra oggi e il 15 tutti gli studenti riprenderanno infatti le lezioni: nella scuole agibili – gli edifici dichiarati inagibili dopo il sisma sono 32 su 577 – in prefabbricati, tende e strutture attrezzate. «Grazie a chi ha reso possibile riaprire la scuola ad Amatrice, oggi. Siamo appena all'inizio, è ancora lunga. Ma oggi grazie. Viva l'Italia», ha scritto su Twitter questa mattina il premier Matteo Renzi.

«Ripartiamo dalla scuola» è stato il motto di queste prime settimane, perché la prima campanella «è un segnale importante di ritorno alla normalità e la scuola è il centro di ogni comunità» ha sempre ripetuto il ministro Giannini. La scommessa oggi è vinta, ma non finisce qui. Perché la scuola oggi inizia soltanto. Per questo il Miur rilancia l’impegno della scuola per la scuola con un Piano nazionale di aiuto e di intervento a medio-lungo termine per sostenere le comunità scolastiche colpite dal sisma il 24 agosto.

L'iniziativa si chiama appunto "Ripartiamo dalla scuola” ed è una “gara” di solidarietà per dare supporto a studenti e docenti dei territori toccati dal terremoto. Ci sono tante scuole pronte ad aiutare e accompagnare le scuole delle zone colpite dal terremoto, facendo donazioni o percorrendo insieme un pezzo di strada: con l’iniziativa #ripartiamodallascuola il Miur vuole facilitare le donazioni, gli scambi, gli incontri fra la generosità delle scuole e i reali bisogni delle scuole del territorio: ce ne avevano parlato la scorsa settimana la preside di Amatrice, Maria Rita Pitoni e quella di Arquata, Patrizia Palanca, e a fine settimana è arrivata la circolare del Miur (qui il testo).

Le proposte di supporto possono essere inviate a ripartiamodallascuola@istruzione.it. L’aiuto alle scuole colpite dal terremoto può essere sia di beni (attrezzature per laboratori, lim, biblioteche) sia di progetti didattici ed educativi, come i gemellaggi tra scuole: nei prossimi giorni arriverà una “lista” delle necessità espresse dalle scuole.


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