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Matthew ha devastato Haiti. Ora si temono epidemie

Save the Children lancia l'allarme: 130mila bambini sono fuori dalle scuole. Oxfam la definisce la peggior emergenza dal terremoto del 2010 da cui del resto il Paese non si è ancora ripreso. Il bilancio provvisorio delle vittime parla di almeno 400 morti, 29mila le case distrutte

di Antonietta Nembri

La devastazione seminata dall’uragano Matthew ad Haiti è gravissima. Continua a crescere il numero delle vittime e degli sfollati. Soprattutto nel sud del Paese dove si registrano circa 400 vittime – secondo le autorità della Protezione Civile – un numero che dalle prime notizie è aumentato in modo esponenziale e pare destinato a salire ancora. Nei dipartimenti del Sud e Grand Anse 29mila case sono state distrutte, anche nel nord-ovest di Haiti le inondazioni, che hanno allagato intere aree, potrebbero provocare una crescita nel numero degli sfollati.

Le squadre di Oxfam sono al lavoro nelle zone colpite dall’emergenza dove il bisogno di aiuti umanitari è quanto mai urgente. «Man mano le nostre squadre di emergenza continuano la valutazione dei danni, temiamo che le cifre possano aumentare considerevolmente», afferma Camilla Stecca, dell’ufficio emergenze umanitarie di Oxfam Italia. «La più grande urgenza al momento è fornire alla popolazione acqua potabile per prevenire la diffusione di malattie, così come cibo e altri beni essenziali. Nel lungo periodo temiamo una vera esplosione dei casi di colera e di malnutrizione dovuta alla perdita dei raccolti. C’è inoltre il rischio che a causa delle inondazioni si verifichino casi di malaria e dissenteria a cui i primi ad essere esposti sono le donne incinte e i bambini. In questo quadro è perciò necessario che la comunità internazionale si mobiliti prima possibile a sostegno della popolazione haitiana».
Le squadre di Oxfam sono al lavoro nelle città di Saint Louis du Sud, Maniche, Les Cayes e Cavaillon, tra le zone più colpite dall’uragano, attraverso la distribuzione kit igienico-sanitari e pastiglie per la purificazione dell’acqua. Oxfam, inoltre, sta intervenendo per la riparazione e l’istallazione delle cisterne per la distribuzione dell’acqua.

La scuola e il Villaggio Sos di Sos Villaggi dei Bambini a Les Cayes sono stati pesantemente danneggiati dal passaggio dell’uragano (vedi news) cl'ong Save the Children lancia l’allarme sui minori: secondo le stime sarebbero fino a 130mila i bambini vulnerabili attualmente fuori da scuola a causa degli effetti catastrofici dell’uragano Matthew. Diverse scuole sostenute dall’Organizzazione sono state danneggiate, mentre molte altre vengono utilizzate come rifugi temporanei per le popolazioni colpite.

Alcuni membri dell’unità di risposta rapida alle emergenze sanitarie di Save the Children, composta da specialisti provenienti da tutto il mondo, sono arrivati nelal gionata di venerdì 7 ottobre ad Haiti. Il team di medici ed esperti di salute si concentrerà inizialmente sulla prevenzione del colera e la fornitura di servizi sanitari di base. «Non è stato ancora possibile valutare la piena entità dei danni, ma si stima che siano state colpite fino a 5 milioni di persone, di cui 300.000 necessitano assistenza umanitaria. A destare preoccupazione è anche il rischio che l’epidemia di colera esistente possa diffondersi rapidamente, visto che la scarsità d’acqua si è acuita in alcune zone» continua una nota di Save the Children. La distruzione delle coltivazioni e le notizie sul bestiame ucciso nel distretto di Aquin e nel dipartimento del Sud contribuiranno a peggiorare l’insicurezza alimentare esistente.

Gran parte della popolazione di Haiti è particolarmente vulnerabile, tra cui le 50mila persone ancora sfollate dal terremoto del 2010. Il Governo ha disposto il codice rosso di allerta e ha ufficialmente richiesto l’assistenza delle Nazioni Unite.

Foto in apertura di Oxfam


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