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Piano Infanzia: quindici mesi di iter non vi sembran troppi?

Approvato dall'Osservatorio il 28 luglio 2015, approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 agosto 2016, ad oggi ancora il Piano Infanzia 2016-2017 non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. «La pubblicazione sia l'occasione in cui i vari ministeri si assumano la responsabilità di azioni precise», dice Arianna Saulini, coordinatrice del Gruppo CRC

di Sara De Carli

Sono trascorsi due mesi da quando il Consiglio dei Ministri ha approvato il Piano Infanzia e ancora il Piano non è in vigore. Manca il decreto del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Due mesi che però si sommano agli dodici mesi e più che erano già trascorsi da quando lo stesso Piano era stato approvato dall'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza: in tutto fanno – al momento – oltre quattordici mesi di iter burocratico. Passaggi necessari, certo, ma forse è un po’ troppo che un Piano della durata di due anni ci metta quasi quindici mesi per essere pubblicato ed entrare in vigore.

«Di fatto si è perso quasi un anno», afferma Arianna Saulini, coordinatrice del Gruppo CRC: «questo IV Piano nazionale sarebbe per gli anni 2016/2017, di fatto sarà 2017/2018. Quattorici o quindici mesi per la pubblicazione del Piano fanno riflettere, forse è tempo di chiedersi se non sia il caso di rivedere l’iter stesso».

Oltre ai tempi lunghi, però, la vera aspettativa di chi opera ogni giorno con l’infanzia è un’altra: «Sarebbe interessante una assunzione di responsabilità da parte dei vari ministeri», spiega Saulini. «Proprio in occasione della pubblicazione del Piano sarebbe bello avere una presentazione pubblica, dove venga detto chi si fa carico di quali azioni. Il Piano contiene tante ottime azioni, il rischio però è che resti lettera morta se i vari soggetti non si prendono impegni concreti. Questo è il passaggio che nei Piani precedenti è mancato».

Al Piano Infanzia è collegato anche, come parte integrante, il Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori: se del Piano Infanzia è circolata la bozza approvata dall'Osservatorio, su questo secondo documento c'è invece assoluto riserbo.

Foto Aaron Burden/Unsplash


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