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Cooperazione & Relazioni internazionali

Colombia: Altromercato, Cgm e Open in azione congiunta per promuovere economia di pace

Le tre grandi organizzazioni del terzo settore italiano alleate per sostenere concretamente nel sudovest del Paese la realizzazione del processo di uscita dal sanguinoso conflitto tra Governo (e paramilitari) e guerriglieri delle Farc. Il tutto attraverso azioni di supporto produttivo, commerciale ed educativo

di Daniele Biella

Un progetto di cooperazione internazionale inedito, per sostenere il complesso processo di pacificazione nel martoriato paese latino americano. Altromercato, la maggiore organizzazione italiana di commercio equo e solidale, insieme a Gruppo cooperativo Cgm e Consorzio Open, in collaborazione con la Compagnia di Gesù della Colombia, costruiscono insieme programmi di sviluppo rurale che uniscano azioni di economia sociale e crescita produttivo-commerciale con azioni incentrate sulla difesa dei diritti umani, la cura delle vittime, la giustizia riparativa e la formazione dei giovani.

All’indomani degli esiti referendari sugli accordi di pace, gli obiettivi dell’alleanza tra le tre importanti realtà del terzo settore italiano e i Gesuiti della Colombia, che hanno svolto un ruolo chiave nei negoziati di pace, rimangono: la promozione della riattivazione economica delle aree investite dal conflitto, la tutela dei diritti umani delle vittime, il reinserimento sociale e lavorativo degli ex combattenti. “La Colombia ha oggi più che mai bisogno del nostro forte sostegno per raggiungere una vera pacificazione e una reale convivenza civile e democratica. Devono essere ricreate condizioni di sicurezza e inclusione sociale tali da scongiurare il rischio del riesplodere della violenza collettiva. Ciò implica, soprattutto nei primi periodi post-conflitto, che i protagonisti e le vittime della lunga guerra civile possano reinserirsi proficuamente nella vita economica, sociale e politica del paese", indica Vittorio Rinaldi, presidente di Altromercato. "Sulla scorta della nostra esperienza di quasi 30 anni accanto ai produttori del Sud del Mondo, siamo quindi pronti a dare il nostro contributo fattivo alla ricostruzione. In linea con la campagna sociale “Insieme creiamo un altro vivere”, Altromercato intende così essere vero protagonista di cambiamento sociale, per costruire un mondo più giusto, sostenibile, attento ai diritti, al lavoro e alla solidarietà sociale”.

Ciascuna delle tre organizzazioni del terzo settore italiano lavorerà in loco, da inizio 2017, per i propri ambiti di competenza e capacità professionali: in particolare, il Gruppo cooperativo Cgm seguirà le attività orientate alla produzione, tese a rafforzare le capacità imprenditoriali delle organizzazioni contadine dei territori interessati; Altromercato coordinerà le azioni di tipo commerciale, per accrescere le possibilità di accesso al mercato e generare occasioni di occupazione; il Consorzio Open si occuperà infine delle attività di tipo educativo, per alleviare le sofferenze delle vittime del conflitto, ricostruire il capitale sociale locale e promuovere cultura della pace e dei diritti umani.

“Ci avviamo a un momento decisivo nella storia colombiana: la fine di un lungo conflitto e il contestuale avvio di un processo collaborativo che incida sulla costruzione di una pace sostenibile, stabile e duratura, in seguito alla firma degli accordi di pace. Cgm metterà a disposizione le proprie competenze e capacità chiave per costruire e raggiungere questo scopo. Grazie all’esperienza trentennale della nostra rete nelle attività orientate alla produzione, supporteremo il trasferimento di conoscenza con particolare attenzione all’agricoltura sociale, che per sua natura si connota come elemento decisivo per la rinascita delle aree rurali che hanno subito i maggiori danni", spiega Stefano Granata, presidente di Cgm. "Attraverso la condivisione delle best practices della nostra rete territoriale, sarà possibile supportare al contempo la creazione di nuovi modelli economici e di nuove imprese sociali, che a loro volta favoriranno la riabilitazione sociale e l’inclusione lavorativa delle compagini precedentemente impegnate nel conflitto armato; condizioni necessarie affinché la pace possa durare”.

Il progetto si realizzerà nell’area sud-occidentale della Colombia, nei dipartimenti di Nariño, Valle del Cauca e Cauca, nel triennio 2017–2019. “Aiutare un Paese a ricostruire un tessuto sociale e trovare i modi per sviluppare esperienze di dialogo, confronto e pacificazione, questa è la finalità e la motivazione principale che ci anima. Un impegno costituito da relazioni, scambi, attività che, per il Consorzio, si orientano ai temi dell’educazione delle nuove generazioni e alla prospettiva della giustizia riparativa e transizionale, spazio per il recupero dei diritti delle vittime e dei programmi di convivenza pacifica", afferma Alessandro Padovani, presidente del Consorzio OPEN. "E' importantre fare una chiara premessa di fondo: in Colombia un reale processo di pace interessa, in primis, lo sviluppo delle condizioni di vita nelle zone rurali, le capacità di attivare imprese a carattere sociale e l’educazione al dialogo, tre elementi che indirizzano gli sforzi e l’impegno in questa esperienza di 'realizzazione di un’utopia'”.


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