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Povertà: così la legge antisprechi fa crescere gli empori solidali

Grazie alla normativa in vigore dallo scorso agosto è più semplice conferire prodotti invenduti negli speciali punti di distribuzione di cibo agli indigenti. Una rete che conta in Italia oltre 60 empori, l'ultimo dei quali si inaugura oggi ad Aosta. E il Veneto a fine novembre ha stanziato 400mila euro per sostenerli

di Gabriella Meroni

Cresce in tutta Italia la rete degli empori solidali, speciali negozi che offrono merce agli indigenti spesso recuperandola attraverso i canali di “riutilizzo” del cibo invenduto. Sono oltre 60 in tutta Italia, soprattutto al Nord (ma a fine novembre ha aperto il primo social market del napoletano, a Monte di Procida, a cui si riferisce la foto), ma sicuramente alcune regioni tirano la volata alle altre: innanzitutto, l’Emilia Romagna, dove si contano 20 empori (di cui 12 attivi e gli altri nella fase di start up o progettazione) e il Veneto, dove la giunta regionale ha assegnato, a fine novembre, 400mila euro proprio per sostenere i 13 punti di distribuzione sul territorio.

«La nuova legge antisprechi, entrata in vigore ad agosto – ha detto l’assessore regionale al sociale Manuela Lanzarin – ci ha dato una mano semplificando donazioni e recupero delle eccedenze alimentari. Non si tratta solo di punti di raccolta di eccedenze e di sprechi, ma di centri organizzati di solidarietà, che vedono volontari, organizzazioni del terzo settore, imprese della grande e media distribuzione, produttori e istituzioni alleati nel fornire ai più poveri generi alimentari, farmaci, servizi di ascolto e di orientamento, assistenza sanitaria e interventi educativi». In Veneto sono 133 mila le persone assistite dalla rete degli empori della solidarietà, secondo un approccio innovativo che abbina la distribuzione di generi alimentari e di prima necessità ad interventi di accompagnamento, formazione, educazione e anche inserimento lavorativo.

Intanto proprio oggi 12 dicembre ad Aosta si inaugura l’emporio Quotidiamo, un progetto di comunità e di solidarietà diffusa, messo in campo e finanziato dall’Assessorato alla Sanità e dal CSV, che fornisce gratuitamente cibi freschi e secchi per le persone vulnerabili segnalate dai servizi sociali o inserite in particolari percorsi. Attraverso La Casa dei cittadini – La Maison des citoyens. Inoltre, si propone un accoglienza e orientamento dedicato ai soggetti che, per condizione socio-economica, hanno difficoltà ad accedere autonomamente ai servizi – sia pubblici che privati – offerti sul territorio.


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