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Trieste: un senza tetto dà scacco matto al Comune-sceriffo

Dopo il ricorso di un rifugiato, il Tar del Friuli boccia l'ordinanza "anti-barboni" che vietava lo stazionamento all’aperto e il consumo di alimenti su suolo pubblico nella zona attorno alla Stazione Centrale della città. Ma la Giunta va avanti con un nuovo regolamento di polizia urbana che prevede multe da 900 euro per chi fa l'elemosina. E la società civile si mobilita

di Gabriella Meroni

Stop al sindaco-sceriffo di Trieste. Dopo il contestato nuovo regolamento di polizia urbana (approvato ma non ancora entrato in vigore) che prevede multe fino a 900 non solo per i mendicanti ma anche per chi dà loro offerte in denaro, ecco una tegola caduta in testa all’amministrazione, decisa a dare un giro di vite in città: come riferisce Il Piccolo, il Tar del Friuli ha bocciato un’altra ordinanza “di ferro”, quella che vietava lo stazionamento all’aperto, il consumo di alimenti e la collocazione di qualsivoglia materiale su suolo pubblico nella zona attorno alla Stazione Centrale della città.

Un provvedimento “antibarboni” come era stato battezzato dopo la sua appovazione, a fine settembre, reso però nullo dal ricorso (accolto) di un cittadino pakistano richiedente asilo, colpito da una multa di 50 euro perché trovato dalla Polizia municipale a dormire all’aperto: assistito dai legali dell’Asgi, l’uomo ha ora ottenuto l’annullamento dell’ordinanza e il rimborso delle spese legali. Nelle motivazioni, il Tribunale ha sottolineato come le ordinanze possono essere emesse solo in caso di urgenza e imprevedibilità rispetto a pericoli che minaccino incolumità pubblica e sicurezza urbana. Nessuna emergenza è stata invece ravvisata dal Tar nell’intenzione del Comune di prevenire il «senso di disagio diffuso nella popolazione, generando una sensazione di degrado e l'alterazione del decoro urbano», come recita il testo dell'ordinanza.

Il Comune, da parte sua, non arretra di un millimetro. Anzi: il vicesindaco leghista Pierpaolo Roberti ha preso atto della decisione del Tar ma ha anche conferma la volontà dell’amministrazione di «adottare tutti i provvedimenti possibili affinché Trieste torni ad essere una città bella, pulita e sicura», facendo esplicito riferimento al nuovo regolamento di Polizia urbana, in arrivo in aula consiliare all'inizio del prossimo anno, «un nuovo atto amministrativo che supererà tutte le eccezioni sollevate dal Tar».

La società civile, nel frattempo, non sta a guardare e sui social network è già cominciato il tam tam della protesta: la prima manifestazione è prevista il 21 dicembre per iniziativa del giornalista e attivista Luigi Nacci, che ha organizzato una “Marcia degli zaini” con bivacco per sfidare l’amministrazione e affermare il “diritto alla viandanza”.


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