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Delega povertà, oggi ripartono i lavori

Nei primi giorni dell’anno, dopo l’appello dell’Alleanza contro la povertà, si erano levate molte voci per chiedere un’accelerazione dei lavori e arrivare a concretizzare la misura nazionale, il Rei. Oggi la Commissione del Senato riprende i lavori, con l'audizione di Caritas Italiana

di Sara De Carli

Riprendono oggi i lavori sul ddl di delega per far partire la prima misura nazionale contro la povertà. La Commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato riprende oggi le audizioni, con l’intervento di Caritas Italiana, sui disegni di legge 2494 – 2241 – 2437 – Contrasto alla povertà e riordino delle prestazioni sociali.

Nei primi giorni dell’anno, dopo l’appello dell’Alleanza contro la povertà, si erano levate molte voci per chiedere un’accelerazione dei lavori. La senatrice Annamaria Parente, relatrice dei ddl, aveva per prima spiegato che «alla ripresa dei lavori suggerirò al governo di trasformare la legge delega in un provvedimento subito attuativo, senza la necessità di dover emanare i decreti, accelerando così l’operatività della misura». In sostanza un disegno di legge che contemplasse già al suo interno tutti i contenuti ora affidati alle deleghe e ai successivi decreti attuativi. Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina aveva proposto il ricorso a un decreto d'urgenza, «per me è lo strumento migliore per renderla operativa nel giro di poche settimane». Il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti aveva ribadito che «il Governo, sulla scorta del lavoro già avviato dal precedente esecutivo, considera una priorità assoluta l'impegno per l'attuazione di una misura universale di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale. Per questo considera apprezzabile ogni iniziativa del Parlamento che vada nella direzione di renderla rapidamente attuabile ed è pronto a sostenerla», annunciando che in queste settimane il ministero sta predisponendo «un nuovo decreto che rinnova e dà continuità al SIA ampliandone i beneficiari, in modo tale da rendere comunque utilizzabili tutte le risorse previste per il 2017», con l'obiettivo di raggiungere, nel 2017, circa 400mila famiglie, con 800mila minori e oltre 1 milione e mezzo di persone. Tommaso Nannicini invece, sempre in un’intervista, aveva detto: «sono d’accordo che la politica debba dare una risposta al grido d’allarme dell’Alleanza contro la povertà, perché il costo dell’instabilità politica non sia pagato dai poveri. Ma ci sarebbe un modo semplice per farlo. La delega non è arenata, manca solo l’ultimo miglio: il Senato potrebbe approvare il testo della Camera così com’è e il governo impegnarsi a varare il decreto attuativo sul reddito d’inclusione in un mese». La via è da tracciare, oggi si riparte.

Foto Clark Young / Unsplash


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