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Azzardo, Mons. D’Urso: “Il Governo non ignori il monito del Papa”

Il discorso a “Economia di Comunione” non sia ignorato dal Governo. L’azzardo produce povertà e disastro sociale

di Redazione

“Papa Francesco ci chiede di cambiare le regole del ‘gioco’, di imitare il Padre Misericordioso della parabola del figliol prodigo, perché seguire quella del buon samaritano non è sufficiente. L’Azzardo, gioca vite, persone, famiglie e produce povertà e scarti. Papa Bergoglio ci sta chiedendo di intervenire prima che la gente si riduca a mangiare ghiande con i porci, contrastando le cause che producono sovraindebitamenti, usura e disperazione. Una classe politica e dirigente, che genera ludopatici, rivela una sensibilità fariseica nel volerli curare, se favorisce la diffusione di macchinette rovina-famiglie più sofisticate”.

Il Presidente della Consulta Nazionale Antiusura, Mons. Alberto D’Urso, rilancia le parole del discorso dei giorni scorsi di Papa Francesco, che ha tenuto all’incontro “Economia di Comunione”. Secondo Mons. D’Urso il discorso non può essere ignorato dal Governo che sta lavorando sulla proposta di regolazione del gioco d’azzardo con slot. Proposta che nella versione originale presentata nei giorni scorsi alla Conferenza Unificata Stato-Regioni ha incontrato un netto dissenso da parte della Consulta Nazionale Antiusura, e non solo.

L’intervento di Papa Bergoglio per i Movimenti dei Focolari ha portato grande conforto e incoraggiamento ai volontari delle 28 Fondazioni Antiusura operanti in Italia, che in questi giorni hanno fatto sentire la propria voce critica a tutti livelli istituzionali per scongiurare l’approvazione del documento antislot nella Conferenza Unificata.

Nei prossimi giorni la Conferenza Unificata Stato Regioni si riunirà nuovamente. Il mio auspicio è che le parole del Papa possano essere prese in seria considerazione anche dai rappresentanti istituzionali del nostro Paese. Il profitto è fine a se stesso, se non riconosce i diritti fondamentali della vita, della salute, della dignità e della libertà delle persone

Monsignor Alberto D’Urso

È una proposta lacunosa e superficiale dalla quale non emerge una decisa volontà da parte del Governo di contrastare ed eliminare la diffusione del fenomeno dell’azzardo. I Comuni e le Regioni, infatti, nella proposta sono espropriati della loro potestà regolamentare e legislativa; non fa, inoltre, alcun riferimento al divieto della pubblicità dell’azzardo, su cui la Consulta Antiusura e tante altre benemerite associazioni che curano i giocatori patologici, hanno tanto insistito, chiedendone l’abolizione totale. Il tema è affrontato in maniera generica con un rinvio a un confronto con l’Unione Europea. Il documento, infine, non fa alcun accenno all’azzardo on line, ai gratta e vinci e alle scommesse sportive.

“Nei prossimi giorni la Conferenza Unificata Stato Regioni si riunirà nuovamente. Il mio auspicio – ha concluso Mons. D’Urso – è che le parole del Papa possano essere prese in seria considerazione anche dai rappresentanti istituzionali del nostro Paese. Il profitto è fine a se stesso, se non riconosce i diritti fondamentali della vita, della salute, della dignità e della libertà delle persone. Non è dell’uomo il profitto per pochi, ma il profitto è autenticamente umano quando genera il bene comune, invece ha dato la possibilità a qualche agenzia di scommesse di acquistare in America apparecchiature sofisticate per un valore di 4 miliardi e 700 milioni di euro. Sono un milione i cittadini italiani che si sono ammalati a causa di tali macchinette, è un numero considerevole che non può guarire con le cure del buon samaritano. E i 94 miliardi di euro consumati nel 2016 nelle slot rovina-famiglie spiegano perché crescono a dismisura i poveri, i disoccupati e gli usurati, a favore di una ristretta cerchia di pochi che diventa sempre più ricca. Un cittadino di uno Stato moderno e civile non merita di essere affidato alla “Dea bendata”, ma ha il diritto di sperare in un lavoro e un reddito dignitoso”.


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