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Barbara Battilana: «Gli scout? Persone in cammino»

La neopresidente, che sostituisce Marilina Laforgia giunta al termine del mandato, si affianca a Matteo Spanò alla guida dei 180mila soci dell'Associazione guide e scouts cattolici italiani. Già responsabile regionale del Veneto, considera l'accoglienza come una sfida da cogliere a livello associativo

di Antonietta Nembri

Cambio al vertice dell’Agesci. La presidenza nazionale, una diarchia uomo – donna come tutte le cariche all’interno dell’Associazione guide e scouts cattolici italiani, vede ora la parte femminile ricoperta da Barbara Battilana che dopo l’ultimo Consiglio generale (il 43esimo) ha sostituito Marilina Laforgia che era giunta al termine del suo mandato. Ancora in carica, invece, Matteo Spanò. «È una ricchezza questa staffetta, perché in questo modo non si comincia mai da zero», osserva la neo presidente.

A pochi giorni dalla sua elezione abbiamo voluto conoscere meglio Barbara Battilana che, con il presidente Spanò, rappresenta gli oltre 180mila soci dell’Agesci.

Vicentina, è di Cornedo Vicentino, 40 anni, sposata da 14 anni con Antonio, insegna informatica in un Itc. Nel mondo Agesci dal 1988 è in comunità capi dal 1996. Barbara Battilana (nella foto) ha ricoperto diversi ruoli all’interno dell’associazione, sia educativi a vari livelli sia di responsabilità di zona e regionali, è stata, infatti, responsabile del Veneto. Ora il salto al livello nazionale. «Nonostante avessi dato la mia disponibilità al momento dell’elezione ha prevalso un sentimento di stima e mi sono sentita abbracciata sia in senso fisico sia spirituale dalle persone che mi hanno sostenuta» rivela Battilana. «Soprattutto per la consapevolezza della carica».

La neo presidente si definisce una “innamorata dell’Agesci” e proprio per questo l’essere stata chiamata a questo ruolo lo legge come un nuovo passo del «vivere un’esperienza di servizio, semplicemente ci si mette a disposizione. Questa elezione è un’altra chiamata al servizio. Non sai mai se sei all’altezza, ma questo non fa venir meno il senso di disponibilità». E il “servire” è una delle caratteristiche proprie dello scautismo.

Quello che si è appena celebrato è un Consiglio generale che ha visto per la prima volta i territori protagonisti grazie alla presenza sul prato di Bracciano dei rappresentanti di tutte le zone d’Italia. Per Battilana, del resto: «Una delle forze dell’Agesci e la sua bellezza consiste proprio nel suo partire dal territorio. In molti luoghi ci sono una serie di difficoltà. In alcuni paesi» esemplifica, «ci sono problematiche legate alle migrazioni e questo sia al Sud dove arrivano sia al nord dove c’è l’accoglienza. E la forza dei nostri gruppi a livello locale è quello di intervenire dando attenzione alla realtà che li circonda». L’attenzione all’accoglienza del resto è uno dei “mandati” della nuova Strategia nazionale che «va letta in modo trasversale» continua la neopresidente. «Accogliere la persona in tutti i suoi aspetti, il ragazzo con i suoi bisogni affettivi, le persone con disabilità ma anche chi arriva nel nostro Paese. E tutto questo va poi declinato nella realtà dei diversi gruppi».

Per Battilana è importante anche fare «attenzione a educare i ragazzi al sogno. Dobbiamo educarci al dare speranza, anche se spesso la realtà che ci circonda sembra andare in direzione opposta. Come educatori dobbiamo cercare di valorizzare le specificità del singolo ragazzo così che possa realizzare il suo sogno e metterlo a frutto nella vita e questo» precisa «indipendentemente che la realizzazione possa essere diversa, ma è importante che i ragazzi possano essere felici».

L’accoglienza anche come concetto è oggi una sfida «soprattutto a livello associativo. Sono scelte che si fanno e l’immagine è quella dell’associazione che esce verso i territori di frontiera per esserci. Non abbiamo la pretesa di risolvere le situazioni, ma di stare vicino alle situazioni più di disagio lasciando spazio alla condivisione e al sostegno del gruppo che è chiamato a rispondere alle situazioni della propria realtà».

Del resto l’immagine dello scout per Barbara Battilana è quella della persona in cammino «il camminare è nel suo esserci e nel suo rendersi disponibile. Mettersi in cammino ha una sua precarietà intrinseca che si ritrova nell’immagine dello scout che dorme in tenda». Nelle parole della neopresidente traspare l’amore per i ragazzi e per il territorio in cui si vive «amare è il motore che fa muovere tutto. Ed è così che possiamo lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo ricevuto, come ci insegna Baden Powell. La natura del resto è il luogo in cui si vive la relazione con Dio e l’altro».