Solidarietà & Volontariato

Le Misericordie: il caso Sacco-Scordio? Difficile capire in anticipo cosa c’era sotto

Parla il direttore Andrea Del Bianco: «È il momento di essere responsabili e lo faremo, pensando alla continuità dei servizi sociali offerta ai cittadini di isola Capo Rizzuto. Se potevamo intervenire prima? Obiettivamente dai segnali che emergevano era molto complicato comprendere il quadro che in queste ore sta emergendo dalle inchieste»

di Redazione

Andrea Del Bianco è il direttore generale della Confederazione nazionale delle Misericordie. Lo abbiamo raggiunto in queste ore concitate fra la chiusura dell’assemblea nazionale che nell’ultimo fine settimana ha visto la riconferma alla presidenza di Roberto Trucchi e la deflagrazione del caso Sacco-Scordio, rispettivamente ex governatore e correttore della Fraternita di Isola Capo Rizzuto pesantemente coinvolti nell’inchiesta Jonny che ha messo nel mirino degli inquirenti la gestione del Cara di Crotone affidate alle Misericordie. Già ieri mattina la Confederazione Nazionale ha annunciato il commissariamento della Misericordia di Isola Capo Rizzuto (la scelta è caduta su Gionata Fatichenti) e della Federazione Regionale Calabrese. Nelle stesse ore l’arcivescovo di Crotone Domenico Graziani ha sospeso don Edoardo Scordio.

Dal 2012 all’autunno del 2015 Leonardo Sacco è stato anche vicepresidente della Confederazione nazionale. Poi, dopo le dimissioni ha comunque continuato a ricoprire cariche importanti come quella di numero uno della Federazione regionale (Calabria-Basilicata) e di governatore a Isola Capo Rizzuto. Alla luce di quanto sta emergendo in queste ore, non avete mai sospettato nulla?
Obiettivamente dai segnali che emergevano era molto complicato comprendere il quadro che in queste ore sta emergendo dalle inchieste. Noi non siamo la Direzione distrettuale antimafia. Le voci sono una cosa, i fatti un’altra. Sacco era governatore di una Misericordie fondata 29 anni fa. Rappresentava una comunità civile e sacerdotale. Don Scordio poi non era solo. Insieme a lui c’erano altri tre sacerdoti rosminiani. Lui e Sacco avevano un ampio sostegno sociale. Sociale e politico. Salvini, Alfano e Renzi, in tanti sono passati e si sono fatti fotografare con Sacco. Ma non solo loro.

Cosa intende?
Qualche anno fa, nel 2011 con la cura dell’ex caporedattore Rai Pino Nano il centro culturale Rosmini di Isola e la Fraternita pubblicarono un libro-dossier sulla chiesa della speranza con la prefazione di Pier Luigi Vigna, allora procuratore generale onorario presso la Corte di Cassazione ed ex procuratore nazionale antimafia. Scriveva Vigna: «Mi auguro, con viva speranza, che l’esempio di Isola Capo Rizzuto possa essere motore di analoghe iniziative per giungere a realizzare ciò che ho sempre sperato: la legalità organizzata…» Poi, come leggo su Vita.it, c’è il libro di Gratteri.

Mi auguro, con viva speranza, che l’esempio di Isola Capo Rizzuto possa essere motore di analoghe iniziative per giungere a realizzare ciò che ho sempre sperato: la legalità organizzata…

Pier Luigi Vigna

Quante sono oggi le Fraternità associate alla Confederazione nazionale?
Contiamo 681 associazioni, circa 80mila volontari attivi e 650mila soci tesserati.

Quanto versano ogni anno le singole associazioni?
Abbiamo due livelli di ponderazione: maggiore è il fatturato, maggiore è la quota. Maggiore è il numero di volontari, minore è la quota annuale.

Venendo alla Misericordia di Isola?
Loro avevano un fatturato piuttosto alto. Non riesco ad essere preciso in questo momento, ma indicativamente la potrei quantificare in 50/60mila euro l’anno.

Dopo il commissariamento che altre misure intendete prendere?
​Abbiano sul posto un nostro consigliere, Alberto Corsinovi. Come ha detto lui La preoccupazione principale in questo momento è quella di garantire nuovamente i servizi per i cittadini più deboli e per la popolazione di Isola Capo Rizzuto. Dopo di che c’è senz’altro una questione politica. Ognuno per la sua parte, e noi per primi, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Questa è senz'altro l'occasione giusta per fare chiarezza.

In foto: la mensa per i poveri di Isola Capo Rizzuto "Ristoro Betania"


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