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Anziani, oltre alle ondate di calore, il rischio è la solitudine

L'appello di Comunità di Sant'Egidio - che dal 2004 ha dato il via al progetto "Viva gli anziani!" - alle istituzione perché siano sensibili verso i grandi vecchi che restano in città. Ma l'invito è rivolto a tutti: ognuno può aiutare con gesti concreti, anche solo suonare il campanello del vicino per chiedere come sta può fare la differenza

di Antonietta Nembri

Siamo nel pieno della quinta ondata di calore che sta trasformando l’estate 2017 in un vero e proprio inferno bollente. Il caldo da bollino rosso è un disagio per tutti, soprattutto per chi resta in città. Ma accanto al disagio c’è anche un rischio salute per la popolazione anziana e soprattutto per chi vive da solo. Da parte sua la Comunità di Sant’Egidio – che dal 2004 (l’anno successivo alla caldissima estate del 2003) porta avanti il programma “Viva gli anziani!” – dopo il primo appello di giugno, di fronte all’emergenza di queste ore chiede «alle istituzioni di adoperarsi al massimo per ridurre i pericoli per la salute di chi è avanti con l’età».

«Ma soprattutto ci rivolgiamo a tutti i cittadini» si legge in una nota: «occorre prestare attenzione alle situazioni di disagio dei nostri vicini di casa, come di ogni persona anziana che incontriamo per strada e che vediamo in difficoltà, segnalando i casi e aiutando direttamente. Spesso più che il caldo è l’isolamento sociale a fare vittime».

A Sant’Egidio lo hanno sperimentato in questi anni di vicinanza e attenzione ai problemi degli anziani. A partire da Roma, Napoli, Genova e altre grandi città italiane, la Comunità ha costruito, anche con il programma “Viva gli anziani!”, reti solidali e di monitoraggio della popolazione che sono servite non solo ad allargare la solidarietà ma a diminuire la mortalità e l’ospedalizzazione.

In questi due mesi caratterizzati da continue ondate di calore non sono mancati suggerimenti o decaloghi su alimentazione e abbigliamento come pure sui comportamenti da tenere per riuscire a sopportare l’afa e la calura di questa torrida estate (qui l’articolo di giugno), ma ricorda Comunità di Sant’Egidio occorre partire da «gesti concreti che ognuno di noi può fare. Accorgiamoci degli anziani in questi giorni di gran caldo, fermiamoci di fronte alle situazioni di disagio, suoniamo il campanello di un nostro vicino per sapere come sta: una visita, a volte, può salvare una vita».

In apertura photo by Christian Langballe on Unsplash


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